Roma, 5 dicembre 2022 - Un salvagente al quale aggrapparsi per affrontare il mare agitato dall’inflazione. Il personale scolastico potrà mettere sotto l’albero di Natale un accordo che vale l’aumento medio del 4,2% in busta paga, a partire da ora, dalla mensilità di dicembre. Il nuovo contratto per la suola, dopo l’accordo raggiunto tra le parti sociali e il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, è stato formalizzato il 12 novembre all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, l’Aran. Nell’occasione sono stati stabiliti sia gli aumenti sulle mensilità, lasciando peraltro margini per una ulteriore rimodulazione al rialzo nel 2023, sia la definizione degli arretrati.
Sommario
Quanto crescerà la busta paga
Riguardo agli incrementi, la cifra lorda mensile aggiuntiva che verrà corrisposta si attesta mediamente sui 98 euro, inglobando sia i docenti che il personale Ata, mentre conteggiando solamente i docenti l'importo sale di una manciata di euro, superando i 100. L’incremento verrà riconosciuto in tutte le 13 mensilità previste dal contratto, per una maggiorazione del 4,2% rispetto agli importi percepiti fino a novembre.
Gli arretrati
A queste somme c’è però da aggiungere un’altra partita, quella legata alle risorse per le sequenze contrattuali del periodo 2019-2021. Il nuovo contratto firmato all’Aran prevede infatti anche il pagamento degli arretrati (una tantum) che erano dovuti al comparto scuola e che dovrebbero arrivare tra dicembre 2022 e gennaio 2023. La platea interessata è di circa un milione e 200mila lavoratori statali.
Le differenze tra inquadramenti
Anche in questo caso le cifre sono variegate e dipendono dall’inquadramento delle varie figure, divise prima di tutto tra docenti (ai quali andranno mediamente 2.540 euro) e altro personale. Per citare qualche esempio, l’assegno corrispondente agli arretrati degli amministratori dell’università sarà di 2.110 euro, che saliranno a 2.940 euro negli enti di ricerca. Anche in questo ambito però le sfaccettature sono molteplici, perché per esempio i ricercatori e i tecnologi percepiranno 4.113 euro. Per il personale Afam sarebbero invece previsti 3.449 euro.
Verso ulteriori aumenti
La partita in ogni caso non si chiude qui, perché il Governo sarebbe intenzionato ad applicare un ulteriore aumento agli stipendi nel 2023 con l'intento di arrivare a una ulteriore crescita lorda mensile media di 123 euro. Per coprire questi costi aggiuntivi si potrebbe fare ricorso anche ai circa 300 milioni lasciati in dotazione dall’esecutivo Draghi e destinati proprio alla valorizzazione professionale dei docenti e del personale scolastico.