Così il cibo torna al centro del dibattito sociale ed economico

L’export alimentare traina il ‘Made in Italy’: ecco tutti i numeri

Migration

Cibus sarà la prima grande fiera internazionale dell’agroalimentare che vedrà il ritorno dei buyer esteri. L’allentamento dell’emergenza pandemica e le nuove norme a favore della partecipazione fieristica da parte di operatori extra-Ue, consentirà l’arrivo di buyer e operatori commerciali da ogni continente, anche d’oltremare. La perdurante situazione di volatilità e incertezza internazionale sta condizionando il settore alimentare, assegnando agli eventi fieristici come Cibus un ruolo delicato: da un lato tentare una sintesi proiettiva tra domanda e offerta, dall’altro pianificare approvvigionamenti e assortimenti. D’altronde è sempre forte la domanda di agroalimentare italiano nel mondo, basta scorrere le statistiche dell’export dell’industria alimentare: Usa +14,3%, Cina +32,7%, Corea del Sud +30,7%, Cile +50,5%, Sud Africa +21,2%, Polonia +21,4%, Spagna

+19,6%, Germania + 6,7%, Francia +7,1%, (dati Federalimentare elaborati su base Istat, gennaionovembre 2021).

Cibus 2022 rimetterà il cibo al centro del dibattito sociale ed economico, mostrando gli scenari e il suo ruolo imprescindibile all’interno nella nostra società. La manifestazione ribadisce il ruolo del food come archetipo dei rapporti sociali, inquadrando come questa attenzione possa riconciliarci con un modello di sviluppo coerente alle istanze del consumatore, delle comunità, dell’ambiente e delle aziende agroalimentari sempre più orientati a comportamenti virtuosi.

L’attenzione alla sostenibilità sarà intesa in tutti i suoi molteplici aspetti: inclusione e responsabilità sociale verso le comunità di riferimento, il ruolo dei prodotti IG italiani e internazionali per la promozione e valorizzazione dei territori d’origine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali, un’area start up con realtà italiane ed estere come incubatore di proposte innovative e la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare per innescare una reazione a catena positiva lungo tutta la filiera.