Covid, Gimbe: "Giù i contagi ma anche i test, 500mila vaccini al giorno un miraggio"

Resta alta la pressione sugli ospedali: ricoveri sopra la soglia in 8 Regioni, 14 per le terapie intesive

Covid: il trend settimanale dei nuovi casi (fondazione Gimbe)

Covid: il trend settimanale dei nuovi casi (fondazione Gimbe)

Roma, 8 aprile 2021 - I contagi da Covid in Italia rallentano ma a fronte di un calo dei test e la soglia delle terapie intensive è ancora sopra il 30% in 14 regioni. Quanto ai vaccini, le 500mila somministrazioni al giorno "per ora restano un miraggio". A dirlo è la fondazione Gimbe nel suo consueto monitoraggio settimanale. Nel periodo dal 31 marzo al 6 aprile si evidenzia infatti una riduzione dei nuovi casi (-11,1%), sovrastimata però dal crollo delle persone testate. In lieve calo decessi, casi attualmente positivi e persone in isolamento domiciliare, mentre rimane alta l'allerta ospedali: indicatori sopra la soglia di saturazione in 8 regioni per l'area medica e in 14 per le terapie intensive con punte di occupazione che superano il 50%. 

Bollettino: i contagi Covid dell'8 aprile

Casi, decessi e ricoveri: numeri a confronto

Rispetto alla settimana precedente, Gimbe rileva una diminuzione dei nuovi casi (125.695 vs 141.396) legata in parte alla netta riduzione dell'attività di testing durante la settimana pasquale (128.141 persone testate rispetto alla settimana precedente e -304.499 rispetto a quella ancora prima). In lieve calo anche i decessi (2.868 vs 3.000), i casi attualmente positivi (555.705 vs 562.832) e le persone in isolamento domiciliare (522.625 vs 529.885). Sostanzialmente stabili i ricoveri con sintomi (29.337 vs 29.231) e le terapie intensive (3.743 vs 3.716). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

Decessi: 2.868 (-4,4%)

Terapia intensiva: +27 (+0,7%)

Ricoverati con sintomi: +106 (+0,4%)

Isolamento domiciliare: -7.260 (-1,4%)

Nuovi casi: 125.695 (-11,1%)

Casi attualmente positivi: -7.127 (-1,3%).

Allerta in Sicilia e Sardegna

Se a livello nazionale la variazione percentuale dei nuovi casi e i casi attualmente positivi sono in calo, la variazione percentuale dei nuovi casi cresce in 4 Regioni, in particolare in Sicilia e Sardegna dove l'incremento supera il 50%. In 10 Regioni, infine, l'aumento dei casi attualmente positivi attesta inequivocabilmente che il calo dei nuovi casi è ancora esiguo. "La lentezza con cui scendono i nuovi casi - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione - insieme alla limitata copertura vaccinale dei soggetti più fragili non permettono di ridurre la pressione sugli ospedali, dove la situazione rimane critica". 

Ricoveri e terapie intensive

Le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (40%) e in terapia intensiva (30%) si attestano rispettivamente al 44% e al 41%, con 8 Regioni sopra soglia per l'area medica e 14 sopra soglia per le terapie intensive. Per queste ultime, rileva Gimbe, preoccupa il superamento del 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Valle d'Aosta, con una punta del 60% in Lombardia. "Sui nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva - sottolinea Marco Mosti, direttore operativo della fondazione - la media mobile a 7 giorni ha iniziato la discesa, ma il valore registrato il 6 aprile (229 ingressi/die) rimane ancora superiore a quello di un mese fa (202 ingressi/die)".

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Campagna vaccinale: i dati

Gimbe sottolinea anche che l'obiettivo delle 500mila somministrazioni al giorno per ora appare lontano. Al 7 aprile risultano consegnate alle Regioni 14.017.310 dosi, pari al 89,3% di quelle previste per il 1 trimestre 2021. E, sempre al 7 aprile, hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 3.593.223 milioni di persone (6% della popolazione), con notevoli differenze regionali: dal 7,7% del Piemonte al 4,7% di Campania e Sardegna.  "Fissando a domenica 4 aprile il termine del 1 trimestre - spiega Nino Cartabellotta, presidente della fondazione - risultano consegnati quasi il 90% dei vaccini attesi, anche se va ricordato che la prima versione del Piano vaccinale prevedeva oltre il doppio delle dosi, ben 28,3 milioni". Peraltro, quasi un terzo delle forniture relative al 1 trimestre (4,37 milioni di dosi) è stato consegnato nelle ultime 2 settimane: con una simile distribuzione, sottolinea Gimbe, nei prossimi mesi l'obiettivo dei 500.000 vaccini al giorno rischia di essere disatteso, anche se il "portafoglio vaccini" del 2 trimestre prevede sulla carta 52,5 milioni di dosi, di cui oltre 1,5 milioni già consegnate da Pfizer. 

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Inoltre, nel periodo 1 marzo-6 aprile sono state somministrate in media 193.021 dosi al giorno (range 93.612 - 294.187), con un vero e proprio tracollo nei giorni festivi che attesta la necessità di impiegare ulteriore personale per la campagna. Inoltre - avverta la Fondazione - si rischiano "ulteriori rallentamenti per le eventuali restrizioni e, soprattutto, le diffidenze individuali sul vaccino AstraZeneca". 

Ritardo sulla protezione degli anziani

In grave ritardo infine la protezione di anziani e fragili: ciclo vaccinale completo solo per il 36,8% degli over 80 (1.627.429 di persone) e per il 2,2% (solo 131.931) della fascia 70-79 anni: Nella prima fascia d'età invece hanno ricevuto la prima dose 1.264.690 persone (28,6%), nella seconda fascia 853.458 persone (14,3%). Nessuna rendicontazione pubblica sulle persone estremamente vulnerabili.