Covid Germania, dati 26 novembre: 76mila contagi, 357 morti. In rianimazione 4mila persone

L'allarme del presidente del Robert Koch Institut: "Siamo a un bivio: brutta fine o Natale sereno". Spahn: "Situazione mai così drammatica". Governatore Sassonia: "Non vogliamo una Bergamo qui". Nuova stretta in Olanda e Belgio. Repubblica Ceca: mai tanti contagi da inizio pandemia

Roma, 26 novembre 2021 - "Abbiamo bisogno di una massiccia riduzione dei contatti. E questo adesso". Non usa giri di parole il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wielel, in conferenza stampa con il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. La situazione Covid in Germania continua infatti a peggiorare: dopo i dati di ieri, oggi sono stati superati i 76mila contagi (76.414), mentre il numero dei morti raggiunge le 357 vittime nelle ultime 24 ore. "Siamo davanti a un bivio, e abbiamo una scelta - ha spiegato Weilet -: possiamo prendere la strada che porta al caos e a una brutta fine. Oppure quella che alleggerisce il sistema sanitario e ci consente forse di vivere un Natale sereno e che lascia festeggiare il Natale ancora a tante persone".

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"La situazione è estremamente drammatica, come in nessun altro momento dall'inizio della pandemia", ha aggiunto Spahn, condividendo con Wielel che "il numero dei contatti deve abbassarsi decisamente, sono necessarie maggiori limitazioni". A detta del titolare del dicastero della Salute, la nuova ondata del Coronavirus "sta viaggiando dalle regioni più colpite nel sud e nell'est della Germania in direzione ovest e nord". Spahn ha anche fatto riferimento al fatto che molte operazioni programmabili iniziano a essere rinviate: "Attualmente nel nostro Paese fino a 100 pazienti delle terapie intensive devono essere trasferiti" da una zona all'altra della Germania. Ed è Wieler ad aggiornare il numero dei posti in terapia intensiva occupati: "Sono oltre 4000". Da qui l'appello drammatico: alla luce dei 100 mila morti della pandemia e delle oltre 70mila infezioni al giorno, "cosa deve ancora succedere - si è interrogato Weilel - per convincere a introdurre tutte le misure a disposizione per interrompere questa quarta ondata?".

In questo quadro si aggiunge la mutazione sudafricana. "Siamo molto preoccupati e speriamo che la diffusione di questa variante si possa limitare", ha spiegato il presidente del Robert Koch Istitut, a proposito della B.1.1.529. "A noi - ha specificato - non è noto che questa variante sia già in Europa". All'istituto sono conosciute per ora 80 sequenze di questa variante.

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"Non vogliamo permettere una Bergamo qui in Sassonia", ha detto il governatore sassone Michael Kretschmer, intervenendo ieri sera ad una discussione online sull'emergenza Covid in Germania. Nel Land centro-orientale i dati dell'incidenza di contagio sono particolarmente alti, con punte in determinate circoscrizioni di oltre 3000 infezioni su 100 mila abitanti nei sette giorni. "Se la prossima settimana a quest'ora vediamo che lo sviluppo della pandemia va allo stesso ritmo, dovremo discutere insieme cosa sia ancora necessario per impedire una Bergamo in Sassonia", ha detto Kretschmer, riferendosi alla situazione drammatica verificatasi nella città lombarda durante la prima ondata del Coronavirus.

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Olanda, tutto chiuso dalle 17

L'Europa è tornata a essere l'epicentro globale della pandemia, e la variante Delta ha ridotto l'efficacia dei vaccini al 40%, secondo l'Oms. All'indomani di un inasprimento delle restrizioni in Francia, anche l'Olanda annuncia un'ulteriore stretta. Il premier Mark Rutte ha reso noto che verrà inasprito il lockdown parziale con il coprifuoco per bar, ristoranti e negozi. "A partire da domenica, i Paesi Bassi saranno di fatto chiusi tra le 17 e le 5". 

Nuova stretta anti-Covid anche in Belgio, dove oggi è stato rilevato il primo caso di variante sudafricana. Da domani, per tre settimane, le discoteche restano chiuse. Serrande abbassate nei ristoranti alle 23, con al massimo sei persone al tavolo. Vietate le feste private tranne i matrimoni, niente restrizioni anche per i funerali. Ad annunciare le misure il premier Alexander De Croo al termine dell'ennesimo confronto con il comitato di concertazione. "So che è estremamente difficile e che è una grande delusione", ha ammesso. "Il numero di posti letto occupati in terapia intensiva è raddoppiato in una settimana. La linea rossa è stata superata e questo ovviamente è molto preoccupante", si è rammaricato De Croo. Che ha aggiunto: "Fortunatamente abbiamo i vaccini. Fortunatamente, nove adulti su dieci sono vaccinati. Se non avessimo avuto il vaccino la situazione sarebbe stata molto più drammatica. Ma nonostante questo, la situazione sanitaria non è sostenibile. Vediamo che i medici dei reparti generale sono completamente sopraffatti e che la pressione in terapia intensiva sta aumentando", ha aggiunto. 

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Repubblica Ceca

Nuovo record di contagi anche in Repubblica Ceca: sono stati 27.717 nelle ultime 24 ore, mai così tanti da inizio pandemia. Ieri il presidente Milos Zeman è stato nuovamente ricoverato in ospedale alcune ore dopo essere stato dimesso perché trovato positivo al coronavirus. Il suo portavoce Jiri Ovcacek ha precisato che "Il suo programma verrà sospeso mentre si sottopone alle cure per il Covid". Zeman non nominerà quindi oggi il nuovo premier come era previsto.