Covid, in Germania rianimazioni piene. Francia: 30mila contagi in 24 ore

Terapie intensive, dati choc: a Berlino solo l'8% dei posti è libero, in Baviera il 9%".La Slovacchia pensa a tre settimane di chiusure. Austria anticipa terza dose a 4 mesi

La mappa del Robert Koch Institute

La mappa del Robert Koch Institute

Roma, 23 novembre 2021 - È sempre più critica la situazione Covid in Germania. La pandemia veleggia a oltre 45mila casi al giorno, i morti si sommano a centinaia, l'incidenza miete record su record e le terapie intensive, almeno in alcune regioni, sono sull'orlo del collasso. Il governo studia ulteriori restrizioni, spingendosi oggi a non escludere il lockdown. E mentre l'Olanda la pressione sugli ospedali continua a crescere, tanto che ha iniziato a trasferire i pazienti affetti da Coronavirus in Germania, gli Stati Uniti, intanto, invitano gli americani a non viaggiare verso il paese teutonico. 

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Ma la situazione resta critica in tutta Europa. L'Austria, a fronte dell'ondata di contagi, anticipa la terza dose a 4 mesi, mentre la Francia raggiunge i 30mila casi e la Slovacchia non esclude un possibile lockdown di tre settimane. Ed è così l'Oms a lanciare l'allarme: è probabile che entro marzo si arriverà a superare la soglia dei due milioni di morti per Covid.

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Germania, il punto sulla situazione

Gli ultimi dati fanno registrare un nuovo record del tasso di incidenza settimanale dei contagi in Germania. Secondo il Robert Koch Institute, oggi ogni 100mila abitanti si registrano 399.8 casi, contro i 312.4 di ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 45.326 casi e 309 morti, per un totale rispettivamente di 5.430.911 contagi e 99.433 decessi dall'inizio della pandemia.  "La situazione in alcuni Stati tedeschi è davvero drammatica", dice il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, intervistato dall'emittente radiofonica Dlf. "Non possiamo escludere nessuna misura, incluso il lockdown", aggiunge. E ancora: "Ci sono molti più pazienti e le terapie intensive sono piene e questo non riguarda soltanto i pazienti affetti da Covid-19". Ieri Spahn aveva rilasciato dichiarazioni choc: "Entro l'inverno tutti saranno vaccinati, guariti o morti".  Stando ai numeri, sono 3.845 i letti di terapia intensiva occupati in tutto il Paese. Attualmente i posti liberi a Berlino sono l'8,1%, in Sassonia l'8,8% e il 9,4% in Baviera. "Dobbiamo trasferire i pazienti, le unità di terapia intensiva sono piene - dice Spahn -. Chi ha un infarto o un incidente in queste regioni ha molta difficoltà a ricevere buone cure". 

Usa: "Non andate in Germania"

Nel frattempo, gli Usa sconsigliano i viaggi verso Germania e Danimarca. Per entrambi i Paesi il livello di allerta è salito a 4 che significa 'do not travel'. Per Berlino l'allerta riguarda anche gli attentati. "Gruppi terroristici continuano a pianificare possibili attacchi in Germania", si legge nell'avviso degli Stati Uniti, "i terroristi possono attaccare con poco o nessun preavviso prendendo di mira località turistiche, hub dei trasporti, mercati e centri commerciali, hotel, club, ristoranti, luoghi di culto aeroporti e altre aree pubbliche". 

Olanda trasferisce pazienti in Germania

L'Olanda ha iniziato a trasferire i pazienti affetti da Coronavirus in Germania per cercare di alleviare la pressione sugli ospedali, dopo l'aumento di casi e ricoveri dovuto alla quarta ondata. Un paziente è stato trasferito in ambulanza da Rotterdam a Bochum stamattina, e un altro seguirà lo stesso iter nel pomeriggio, secondo le autorità sanitarie olandesi. Attualmente il tasso di occupazione degli ospedali olandesi è ai massimi da maggio. I nosocomi tedeschi hanno offerto 20 posti letto. Ieri 470 delle 1.050 terapie intensive olandesi erano occupate da pazienti Covid e gli ospedali stanno riducendo le normali cure e trattamenti, come operazioni al cuore e interventi legati ai tumori.

In Francia 30mila casi

Momento delicato anche in Francia, dove ieri è emersa la positività al Covid del premier Jean Castex che non vedeva però il presidente Macron da mercoledì scorso. Come annunciato nel pomeriggio dal ministro della Slalute, Olivier Véran, sono stati raggiunti "trentamila casi nelle ultime 24 ore". Secondo le cifre esatte di Santé Publique France, pubblicate qualche ora dopo, il bilancio dell'ultima giornata è di 30.454 nuove contaminazioni. Tale cifra non era più stata toccata dall'11 agosto scorso, quando furono annunciati 30.920 casi. "È un aumento molto importante dei contagi - ha commentato Véran - la dimostrazione che ci troviamo, eccome, in una quinta ondata epidemica".

La media settimanale - considerando che Santé Publique ieri ha quantificato soltanto 5.260 casi - ha superato quota 20.000 contagi al giorno. Il tasso di incidenza a livello nazionale ha toccato 191 casi per 100.000 abitanti, mentre negli ospedali i ricoverati per Covid sono ormai 8.525, contro gli 8.338 di ieri e i 7.535 di una settimana fa. Anche i reparti di terapia intensiva risentono dell'aumento, con 1.455 casi gravi contro i 1.406 di ieri e i 1.277 della settimana scorsa. Un totale di 84 nuovi decessi legati al Covid-19 nelle ultime 24 ore ha portato il numero totale dei morti in Francia dall'inizio dell'epidemia a 118.600.

Austria, i vescovi al Papa

L'Austria anticipa il booster a quattro mesi dall'ultima dose. La task force nazionale per i vaccini ha pubblicato questa precisazione visto che - soprattutto a Vienna - da tempo in "casi eccezionali" il richiamo veniva già anticipato a quattro mesi. "La terza dose - si legge ora - può essere somministrata dal quarto mese, mentre dovrebbe essere somministrata dal sesto mese dalla seconda". Per quanto riguarda Janssen, il richiamo va fatto tassativamente entro il 3 gennaio altrimenti scade il Green pass.

I vescovi austriaci, data l'attuale situazione pandemica nel Paese, hanno chiesto a papa Francesco di posticipare nuovamente l'imminente visita 'ad limina' della Conferenza episcopale a Roma. "Poiché la situazione in Austria è molto tesa a causa del quarto lockdown, noi Vescovi ora vogliamo stare con la gente in segno di solidarietà nel Paese", ha detto a Kathpress il presidente della Conferenza episcopale austriaca, mons. Franz Lackner. Una decisione del Vaticano è attesa a breve: la visita all'episcopato è prevista per la prossima settimana. L'attuale rinuncia, hanno spiegato i presuli, è ''un segno di solidarietà con tutti coloro che, in quanto convalescenti o vaccinati, attualmente devono fare molto per trovare insieme una via d'uscita da una pandemia potenzialmente letale".

Slovacchia non esclude lockdown

Non esclude un possibile lockdown di tre settimane il primo ministro slovacco Eduard Heger che sta "intensamente" prendendo in considerazione l'ipotesi. In Slovacchia i contagi stanno risalendo, il tasso di vaccinazione è inferiore alla media dell'Ue. L'ex premier Robert Fico ha denunciato pubblicamente l'uso delle mascherine e ha partecipato alle proteste contro le misure imposte per contenere i contagi.

L'allarme dell'Oms

"Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022". È l'allarme lanciato dall'Oms che ha previsto che il totale dei morti supererà i 2,2 milioni entro la primavera del prossimo anno. Per invertire questa tendenza, spiega l' Oms, e per poter "convivere con il virus", è necessario assumere un approccio "vaccino più", cioè assumere i vaccini standard e il booster.

Gli altri Paesi

Le buone notizie arrivano dall'Australia, dove le restrizioni saranno allentate da dicembre. Si lavora anche per incentivare il ritorno degli studenti stranieri nel Paese e sopperire così alla carenza di manodopera. In Corea del Sud torna la didattica in presenza, prima volta dall'inizio della pandemia. Gli alunni torneranno in classe nelle scuole materne, primarie e secondarie.