Covid, "non molliamo le mascherine. Ci salveranno dal virus invernale"

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: "Occhio al mix quinta ondata covid e influenza, quest’anno più pesante"

Firenze, Luca Telese intervista Nino Cartabellotta (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, Luca Telese intervista Nino Cartabellotta (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 29 ottobre 2021 - Covid a trecentosessanta gradi con il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ospite del Forum Sistema Salute, organizzato a Firenze da Koncept.

Firenze, Luca Telese intervista Nino Cartabellotta (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, Luca Telese intervista Nino Cartabellotta (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Contagi, quale scenario? "Nell’ultima settimana c’è stato un incremento di circa il 40% di nuovi casi, con una netta inversione di tendenza. Non è dovuto solo all’aumento dei tamponi eseguiti in conseguenza dell’obbligo di Green pass, perché abbiamo rilevato che il tasso di positività dei tamponi antigenici rapidi è in lieve calo, mentre è cresciuto quello dei tamponi molecolari ad uso diagnostico. Questo è un segnale dell’aumentata circolazione virale confermata anche dall’incremento dei ricoveri, nonostante le terapie intensive rimangano ancora stabili". Quanto influirà la vaccinazione sulla quinta ondata epidemica se sarà confermata? "La scorsa estate siamo riusciti a contenere la quarta ondata trasformandola in un’ondina nonostante ci fosse una variante Delta, molto contagiosa, in espansione, grazie al progressivo avanzamento della campagna vaccinale. Nei paesi dove riusciamo a mantenere alto il tasso di vaccinazione dobbiamo abituarci a un’elevata circolazione virale che non avrà un impatto sugli ospedali analogo a quello dell’era pre vaccino". Il Green pass funziona. "Va visto in due direzioni, indirettamente ogni settimana riesce a convincere un numero di persone a vaccinarsi, anche se d’ora in poi non potremo aspettarci numeri enormi perché lo zoccolo duro è sempre più difficile da convincere. Ma anche l’alternativa offerta, quella del tampone, fa sì che un esercito di persone si controlli più volte durante la settimana rendendo più sicuri gli ambienti. E’ una misura che sta dando risultati". Come va la terza dose? "C’è un andamento a macchia di leopardo in Italia. Per la dose addizionale agli immunodepressi la media nazionale è del 25,6% mentre l’Umbria è quasi al 100% e la Toscana oltre l’80,7%. Per la dose booster siamo quasi al 33% di media italiana, l’Umbia è al 50% e la Toscana al 46%. Dipende molto dall’organizzazione". Quarantena nelle scuole, il modello aereo è fallito? "Non è applicabile. Perché non abbiamo sistemi di aerazione paragonabili a quelli degli aerei e perché il virus si trasmette per via aerea e non solo alle persone vicine. L’alternativa più ragionevole è quello di sostituire la quarantena con lo screening periodico dopo che si è verificato un caso in classe, ma richiede interventi di sanità pubblica e organizzazione scolastica che temo in questo momento non si riesca a permettersi". Influenza più aggressiva, come difendersi? "Siamo in un periodo di osservazione iniziale. Al di là della virulenza del virus, le misure di protezione che hanno fatto crollare il tasso dell’influenza lo scorso anno dovrebbero farlo anche quest’anno. Se da un lato c’è legittima preoccupazione dall’altro ribadisco che mascherina e distanziamento non ci servono solo per difenderci dal Covid ma anche dall’influenza".