Crisi Ucraina, paura nel Donbass: "Grandinano bombe". Putin: "Vogliono imporci sanzioni"

Situazione sempre in bilico. Sul territorio conteso Kiev e i separatisti pro-Putin denunciano reciproche violazioni del cessate il fuoco

Si annuncia convulsa la giornata sul fronte della crisi Ucraina-Russia. Fra annunci che si contraddicono e notizie che si rincorrono, dalle affermazioni russe di un ulteriore ritiro di mezzi cui fanno da contraltare i ribaditi timori di un'invasione sempre più vicina da parte di autorevoli voci della politica occidentale, resta la sensazione di una situazione sempre sul crinale fra precipizio e allentamento della tensione.

Putin: "L'Occidente cerca scuse per imporci sanzioni"

Il presidente russo Vladimir Putin è convinto che l'Occidente imporrà sanzioni contro Mosca comunque, indipendentemente dai fatti. "Le sanzioni contro di noi saranno imposte comunque, indipendentemente dalla vera ragione", ha detto nella conferenza stampa congiunta con il leader bielorusso, Alexandr Lukashenko. Putin ha poi spiegato che "insieme al presidente bielorusso abbiamo convenuto che la garanzia per ripristinare la pace in Ucraina e per alleviare le tensioni sta nell'attuazione degli accordi di Minsk. Tutto quello che Kiev deve fare è sedersi al tavolo del negoziato con i rappresentanti del Donbass e concordare misure politiche, militari, economiche e umanitarie per mettere fine a questo conflitto. Prima è, meglio è".  Tuttavia, ha accusato il presidente russo, al momento "stiamo al contrario assistendo a un aggravarsi della situazione nel Donbass".

"Grandinano bombe"

"Mia madre mi ha detto poco fa in videochiamata che da qualche minuto sta 'grandinando troppo', un linguaggio in codice per dire che sono in corso i bombardamenti iniziati ieri notte". A riferirlo all'Agi è Nataliya Dychenko, vicepresidente dell'associazione Italia-Ucraina che ha la sua sede a Buscate, vicino a Milano. Dychenko vive e lavora a Reggio Emilia, sua madre e altri familiari stanno a Popasnya, un villaggio a pochi chilometri dall'asilo di Stanytsia Luhanska, nel Donbass, colpito ieri durante un bombardamento. "Da anni in quella zona ci sono bombardamenti - spiega Dychenko -. Mia mamma è preoccupata, certo, ma nella videochiamata l'ho vista anche sorridere. Sono abituati a questa situazione". Le autorità ucraine danno le colpe ai separatisti russi mentre i russi puntano il dito contro gli ucraini per questa continua tensione. Il linguaggio in codice, aggiunge la vicepresidente, "viene utilizzato perché si ha paura di essere individuati e di correre dei rischi". 

Bombardamenti nell'Est Ucraina

Bombardamenti sono in corso sul fronte Est dell'Ucraina. Sono stati segnalati da giornalisti dell'agenzia di stampa Afp che si trovano vicino a Stanytsia Luganska, una città sotto il controllo delle forze governative. La città era già stata colpita ieri da bombardamenti che hanno danneggiato gravemente un asilo nido.

La Russia

La Russia ha annunciato di avere ritirato altri carri armati schierati vicino al confine ucraino e dei bombardieri nella Crimea annessa. "Un altro treno militare che trasportava personale e attrezzature appartenenti alle unità di carri armati del distretto militare occidentale è tornato alla sua base permanente", ha affermato il ministero della Difesa in un comunicato. Allo stesso tempo, un portavoce della flotta russa, citato dall'agenzia Interfax, ha annunciato il ritiro di dieci bombardieri Su-24 dalla Crimea. D'altra parte, però, arriva anche la notizia che le esercitazioni militari, considerate da molti osservatori come un "antipasto" dell'invasione, continuano. E domani ad assistervi ci sarà un "ospite" di eccezione. Il presidente Vladimir Putin, infatti, supervisionerà le "prove" delle forze russe "di deterrenza strategica", che prevedono il lancio di missili balistici e da crociera. Oggi, invece, il leader russo incontrerà il collega bielorusso Alexander Lukashenko per discutere della dislocazione dei circa 30mila soldati russi in Bielorussia dopo la conclusione delle esercitazioni congiunte, che da più parti sono reputati avanguardia del possibile conflitto.

L'Occidente

Dai leader dei Paesi Nato, intanto, continuano ad arrivare sollecitazioni alla Russia su una maggiore trasparenza riguardo la questione ritiro. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha invitato Putin a evitare la "disinformazione" aggiungendo come non si veda "sul campo un movimento di truppe che segni un ritiro". Da parte sua il premier britannico Boris Johnson su Twitter ha parlato di quadro che continua a essere "molto cupo", ribadendo come "de-escalation e dialogo" siano l'unica via da seguire''. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, invece, ha detto come non ci sia  "alcuna certezza di quello che accadrà in termini di conflitto tra  Ucraina e Russia nei prossimi giorni''.

L'Italia

Se il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sabato sarà a Monaco per la conferenza dei ministri europei sulla sicurezza, in cui la crisi ucraina sarà la portata principale del menu, c'è attesa per la visita del premier Mario Draghi a Mosca. L'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov ha fatto sapere che ieri sono arrivate dall'Italia alcune proposte per le possibili date di una visita che "a Mosca sono oggetto di studio". Il presidente del consiglio, in attesa di volare in Russia, si è sentito con il presidente Usa Joe Biden per discutere i reciproci sforzi sulla possibilità di una soluzione diplomatica.

Il Donbass

Sul campo, invece, i riflettori sono puntati sulla zona del Donbass, il territorio ucraino reclamato e occupato da forze separatiste filorusse. Questa mattina si è saputo che il ministero della Difesa ucraino ha affermato di aver registrato 60 violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti pro-russi nella regione del Donbass nelle ultime 24 ore, con un soldato ferito. Ieri mattina, secondo quanto affermato dal ministero, i separatisti hanno lanciato un intenso fuoco di artiglieria oltre la linea del fronte, bombardando una scuola materna e ferendo tre persone.

Successivamente il ministro Oleksii Reznikov ha ridimensionato le possibilità di una escalation su larga scala nella regione separatista, come riportato dall'agenzia Ria Novosti. "Ora si possono esprimere dati diversi, date diverse di alcuni eventi e scenari diversi - queste le parole del ministro in un incontro con i deputati del parlamento ucraino - Ma l'esercito ucraino ha calcolato tutti questi scenari ed è pronto. Non sottovalutiamo in alcun modo la minaccia, ma valutiamo la probabilità di una escalation su grande scala così bassa in relazione all'invasione dell'Ucraina nel suo insieme".

Anche i separatisti filorussi, da parte loro, hanno segnalato 27 violazioni del cessate il fuoco da parte dell'esercito ucraino, in quella che sembra sempre più una guerra di nervi sul fronte del territorio conteso. 

I contatti

Oltre al vertice Putin-Lukashenko oggi è prevista una telefonata fra il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin. La conversazione telefonica sarà "su iniziativa della parte americana", come riferisce Interfax citando il ministero della Difesa russo.