Nel bunker delle Farfalle: zaini in spalla, volti tesi. E poi si rinchiudono in palestra

Primo giorno di commissariamento dell’accademia di Desio, giovani atlete scortate da staff e allenatrici. Una ex ginnasta lombarda: "Prima di salire sulla bilancia toglievo le forcine dai capelli per pesare meno"

Desio (Monza) - ​L’accademia è un bunker. Consegna del silenzio. Le giovanissime atlete escono dalla palestra di cemento alla periferia di Desio intorno alle 13. Zainetti in spalla. Musica in cuffia. I volti tesi. Gli occhi bassi. Nel ’Parco delle farfalle’ non vola una mosca. Le ginnaste vengono scortate da allenatrici e staff, qualche metro a passo sveltissimo fino al pulmino e dieci minuti di viaggio verso il pranzo in un motel di Cesano Maderno. Fino a tre anni fa sarebbero bastati pochi passi fino all’albergo nella piazza principale di Desio, ma qui le ragazze d’oro della ritmica "avevano troppe tentazioni" – ha raccontato il barista – "con la ricerca ossessiva di cibo, un gelato, un dolce, un toast". Il pranzo in motel, dunque; dieta controllata, poi il ritorno in palestra, altre quattro ore di allenamento. Nessun sorriso da palcoscenico. La pressione, oggi, è più dura di qualsiasi preparazione olimpica.

"Sono profondamente rattristata da tutto ciò che ho letto ultimamente – lo sfogo della capitana Alessia Maurelli –. Confesso l’enorme disagio e malessere mio e delle Farfalle in questi ultimi giorni qui a Desio, del resto è impensabile mantenere calma mentre lo sport che amo è avvolto da una nube nera. Sono stata educata al rigore e al rispetto del mio corpo. Questo sport non si spegnerà". Intanto è sotto choc. Il presidente della Fgi, Gherardo Tecchi, ha commissariato l’Accademia di Desio e istituito un duty officer, ovvero un ufficiale di servizio che una volta a settimana va a verificare la situazione delle ragazze. Racconta un’ex atleta lombarda arrivata ai vertici della ginnastica ritmica (sotto anonimato): "Prima di salire, senza farmi vedere, toglievo le forcine dallo chignon per pesare qualche grammo in meno. Mi chiamavano sulla bilancia tre o quattro volte al giorno". Un’ossessione che diventò un incubo. "Lasciò dalla sera alla mattina, esausta", ricorda il padre. La figlia oggi ha un nuovo lavoro, una nuova vita, "e non voglio riaprire quel capitolo". E però: "Quanto successo è molto grave. Io ho smesso anche per quel genere di problemi".

Una vita di sacrifici enormi. Le Farfalle l’hanno raccontato in un documentario che sarà presentato al festival Sport Movies & Tv. "Il volo della farfalla" mostra la dedizione e lo sforzo delle atlete verso le Olimpiadi di Tokyo. "La ginnastica è così. Ti chiede tanto, ma ti dà tantissimo", raccontano le ragazze nell’Accademia di Desio. Una sfida fisica, psicologica, maniacale. Con "effetti collaterali" sui quali la procura vuole fare luce.