Fuga da Careggi, addio ai big della chirurgia Veleni e pensionamenti: esodo dal policlinico

Il luminare del trapianto di fegato Muiesan sceglie Milano. Il professor Carini lascia dopo 40 anni. Marco Innocenti corteggiato dal Rizzoli

Paolo Muiesan, uno dei riferimenti internazionali per i trapianti di fegato

Paolo Muiesan, uno dei riferimenti internazionali per i trapianti di fegato

Firenze, 30 settembre 2021 - Sino a pochi anni fa l’ospedale di Careggi rappresentava un punto d’arrivo. Centro di gravità dell’eccellenza sanitaria era un ambizioso traguardo di carriera per chirurghi e clinici. Negli ultimi tempi il faro si è appannato e continua la fuga di bisturi illustri, ma non solo. Ora in partenza c’è il professor Paolo Muiesan, uno dei riferimenti internazionali per i trapianti di fegato e della chirurgia epatobiliare, diretto all’Università di Milano. Era tornato in Italia, attratto dalla prospettiva di Careggi, poco meno di tre anni fa dal Queen Elizabeth Hospital di Birmingham: i trapianti sono la sua specialità assoluta, ne ha fatti più di mille da primo operatore. Ma qui, nonostante una delibera regionale del 2018 prevedesse una riorganizzazione dell’intero sistema trapianti che poi non è stata ancora compiuta, con il centro di riferimento a Pisa, è riuscito a farne pochissimi. La frustrazione è stata il filo rosso a legare i successi degli interventi più complessi di chirurgia epatobiliare e la formazione di una scuola con la smania di lasciare.  

A Careggi l’esodo più massiccio era cominciato nel 2016. Complice anche il pensionamento di un gran numero di professionisti, le file di luminari di richiamo sono andate via via assottigliandosi. Prossimo all’addio alla direzione del dipartimento Oncologico e della Urologia oncologica mininvasiva robotica e andrologica, il professor Marco Carini, uno dei nomi di maggior richiamo del policlinico. A lui si deve, in più di quarant’anni di carriera, la formazione di una scuola solida e nota a livello internazionale, con grandi talenti già emersi. Pensionamento a novembre anche il professor Massimo Innocenti, direttore dell’Ortopedia al Cto. Anche l’inchiesta della magistratura ‘cattedropoli’ nella quale sono indagati diversi professionisti al top ha determinato parecchi smottamenti all’interno dell’azienda ospedaliero universitaria. Dalle altre università vengono mal volentieri come membri di commissione per l’assegnazione delle cattedre: il timore di macchiarsi la carriera li tiene a distanza. Tentato dal proseguire altrove la sua carriera anche il professor Marco Innocenti, una star della microchirurgia, corteggiato dal Rizzoli di Bologna. Mentre non solo per l’inchiesta ma anche per i dissidi interni sta riflettendo sul suo futuro altrove il neurochirurgo Alessandro Della Puppa. Alcuni professionisti hanno gettato la spugna, prefendo la libera professione. Ad andarsene un anno fa anche la chirurga plastica Giulia Lo Russo, divenuta un punto di riferimento nazionale per il torace dei pazienti transgender. E uno dei migliori chirurghi della mammella, Luis Sanchez, potrebbe cambiare casacca, come fece da vincitore di concorso il ginecologo Alberto Mattei, al top per la chirurgia oncologica (collabora anche con il Gemelli). Al Gemelli è andata la star dell’oculistica Stanislao Rizzo, ormai due anni fa. E a Careggi la lista per gli interventi agli occhi si sta allungando. Per motivi totalmente diversi, legati al super carico di lavoro, è recente l’uscita massiccia di medici dal pronto soccorso. "Le uscite fanno parte di processi fiosologici legati o a nuovi interessi dei professionisti o a nuove opportunità o a pensionamenti – spiega il direttore generale di Careggi, Rocco Damone – La cosa importante è che l’azienda ospedaliero universitaria ha professionalità di elevatissimo profilo in grado di assorbire qualsiasi ricambio. Ha un robusto segmento di giovani che producono molto sul piano scientifico e garantiscono livelli eccellenti di assistenza. La tecnlogia è al top. Siamo in una fase di riprogettazione importante post Covid. La struttura affascina e attrae, dimostrato dal primo posto nella classifica degli ospedali italiani in grado di esercitare una forte attrazione sul personale sanitario".