Grissin Bon Eurocup, le insidie dell’urna di Barcellona

La Pallacanestro Reggiana, al ritorno in Europa dopo una stagione di astinenza, è stata inserita in quarta fascia con il promettente Bilbao

Max Menetti

Max Menetti

Reggio Emilia, 6 luglio 2017 - Bodiroga, Jasikevicius, il trionfo blaugrana su Treviso nel 2003, Basile, la Final Four del 2011 sul Montjuic, ma soprattutto quel magico 1992, dove gli americani decidono di regalare al basket quel Dream Team che cambierà per sempre la storia della palla a spicchi. In tutta Europa, senza dubbio, nessuna città ha respirato pallacanestro come Barcellona, la «ciutat de bàsquet«, e oggi, seduta con la storia vivente rappresentata da club quali Partizan e Galatasaray, ci sarà anche la Grissin Bon, e con lei tutta una città che, nel suo piccolo, si nutre dei rimbalzi di quel pallone sul parquet.

La Pallacanestro Reggiana, al ritorno in Europa dopo una stagione di astinenza, è stata inserita in quarta fascia con il promettente Bilbao, dove gioca l’ex Avellino Ivan Buva, e le altre due italiane partecipanti, Trento e la novità Torino, che non avrà con sé l’ex capitano biancorosso Aradori. La squadra di Max Menetti deve guardarsi soprattutto dai pericoli delle prime due fasce, che presentano corazzate come Galatasaray, Kuban e Kazan e team di affermato livello quali il Bayern Monaco e l’ Alba Berlino, il Darussafaka, allenato dal leggendario coach israeliano David Blatt, Gran Canaria e lo Zenit, che ha appena firmato il cecchino serbo Simonovic. A testimonianza dell’alto livello della coppa, però, ogni fascia ha un potenziale pericolo sotto la sabbia, come i ricchi turchi del Tofas Bursa e l’Hapoel Gerusalemme dell’ex Nba Amar’e Stoudemire (inseriti in 3a fascia), o il MoraBanc Andorra e i tedeschi di Ulm, club reduci da stagioni esaltanti che hanno confermato in massa il proprio roster, seguite, appena dietro, dalle ambiziose Limoges e Asvel Villeurbanne, club di proprietà del cestista dei San Antonio Spurs Tony Parker. Nel pomeriggio di oggi i tifosi reggiani sapranno se dover scrivere un omaggio alla Catalogna, proprio come Orwell, in caso di urna benevola, o guardare stupiti i nomi di quelle corazzate che, fino a qualche settimana fa, guardavano in televisione.