La disperazione di Nataliya: "I miei familiari sotto le bombe in Ucraina"

Da anni gestisce un negozio a Viareggio e adesso sta organizzando la raccolta di generi di prima necessità donati da amici e clienti generosi

Il negozio "Il girasole" dell’ucraina Nataliya Butovska in via Mazzini

Il negozio "Il girasole" dell’ucraina Nataliya Butovska in via Mazzini

Viareggio, 3 marzo 2022 - Ha i familiari che abitano in Ucraina e stanno vivendo il tragico scenario del conflitto, dei bombardamenti, delle morti, ma lei Nataliya Butovska, titolare del negozio di alimentari il Girasole in via Mazzini a Viareggio, è una donna coraggiosa. Anche se ha il cuore in subbuglio, si sta adoperando per aiutare il suo Paese dove insegnava storia.

Nel 1999 è venuta in Italia. Da 17 anni abita a Viareggio, moglie, madre di due figli. Il suo cuore batte forte come la voglia di non restare ienerme. In pochi giorni ha organizzato una raccolta di merce necessaria per i suoi connazionali. E la solidarietà di Viareggio è stata grande. Ha già una stanza zeppa di beni di prima necessità, ma servono ancora tappeti isolanti termici, sacchi a pelo, pile, ricetrasmettitori, mini generatori di corrente, caricabetteria per teleono, test Covid, termometri. Antibiotici, antinfiammatori e analgesici che arriveranno in Ucraina attraverso due canali: la Croce Verde di Viareggio e attraverso un collegamento privato, cittadini ucraini che organizzano partenze per raggiungere il loro Paese. La raccolta di aiuti ha ritmo serrato. Oggi c’è il primo viaggio. Ma ce ne saranno altri. Il collegamento Viareggio Ucraina andrà avanti fino a quando sarà necessario. Mancano medicinali, kit primo soccorso, insulina. E lei Nataliya Butovska, da cinque anni titolare del negozio alimentari, fa appelli instancabili. La sua attività è aperta a tutti da sempre. Da quando è scoppiato il conflitto vanno in tanti per manifestare solidarietà, affetto, vicinanza e portare aiuti concreti. Ma anche una parola di conforto. Chi ha donato vestiti, giocattoli, tappeti, la farmacia comunale di Viareggio ha messo a disposizione una quantità considerevole di medicinali. Per i generi alimentari Nataliya gioca in casa perché ha a disposizione la sua attività che propone prodotti tipici dell’Est Europa. Un punto di riferimento da sempre per cittadini di diverse etnie.

In questi giorni in via Mazzini è un viavai di persone di tutte le nazionalità. Unite da un unico pensiero: non vogliono la guerra e vogliono essere utili ognuno come può e per quello che può. Anche russi. Sul telefono di Nataliya arrivano tante telefonate, messaggi di mamme che hanno conosciuto il figlio, che oggi ha 18 anni, quando era un bambino e frequentava le scuole elementari. Mamme preoccupate per cosa accade.

Lei, Nataliya, non avrebbe mai immaginato un risvolto così tragico e a chi le chiede quale sia la “colpa“ dell’Ucraina risponde che l’Ucraina voleva e vuole vivere in pace, decidere il suo futuro, scegliere lberamente gli alleati come tutti gli altri paesi occidentali. Ma non ha potuto farlo perché il “vicino di casa“ ( Vladimir Putin, il nome non viene mai pronunciato) crede di poter esercitare le sue ragioni con la forza e facendo soffrire persone innocenti. Ora il suo impegno è essere utile per i connazionali mentre il suo cuore batte forte per la sua famiglia che ogni giorno rischia la vita.