"Io, bloccato in Ucraina dallo scoppio della guerra"

Andiry Furyk, 48enne ucraino, vive a Grosseto dal 2005. Ogni anno, in inverno, raggiunge la sua famiglia di origine

Andiry Furyk fotografato ieri nel suo piccolo villaggio in Ucraina

Andiry Furyk fotografato ieri nel suo piccolo villaggio in Ucraina

Grosseto, 27 febbraio 2022 - Andiry Furyk, 48 anni, è ucraino, ma dal 2005 risiede a Grosseto dove nella bella stagione vive e lavora con occupazioni stagionali. Sarebbe dovuto tornare in Maremma proprio in questi giorni, ai primi di marzo per l’esattezza. "Ma adesso – dice – il Governo ucraino ha bloccato qualsiasi tipo di spostamento al di fuori dei confini nazionali per tutti gli uomini di età compresa tra 18 e 65 anni: siamo in guerra". Già, Andiry Furyk si trovava nella sua Ucraina proprio come tutti gli anni quando Putin ha deciso di aprire una delle pagine della storia più tristi di sempre. E adesso è costretto a restare là, in mezzo alle bombe.

"Fortunatamente la località nella quale mi trovo è isolata rispetto alle grandi città" racconta a La Nazione attraverso una videochiamata con Whatsapp "ma la paura – aggiunge - c’è, inutile negarlo". Andiry è con la mamma e una nipote, figlia di sua sorella che invece è sempre rimasta in Ucraina. "Abbiamo avuto paura nel primo giorno della guerra – riprende Andiry – perché non sapevamo cosa sarebbe successo. Adesso (ieri, ndr) siamo un po’ più tranquilli perché speriamo che si raggiunga presto un accordo. Del resto sono otto anni che qui in Ucraina si vive sul filo della tensione, sapendo che prima o poi qualcosa del genere sarebbe accaduto. Il fatto in sé, dunnque, non meraviglia – continua ancora il 48enne Andiry Furyk, grossetano di adozione – Sorprendono un po’ le modalità che hanno portato all’esplosione del conflitto".

Alla domanda se nella sua zona si sentono colpi di artiglieria, o di contrarea o se ci sono bombardamenti dal cielo Andiry nega. "Per adesso nel mio villaggio sembra essere tutto tranquillo". Tranquilla anche la situazione nei supermercati e davanti alle banche. "All’inizio – dice – appena scoppiata alla guerra c’è stata un po’ di confusione. Ho visto file di persone al supermercato e al Bancomat. Adesso mi sembra che si stai tuttio sia tornato alla normalità che c’era prima. Aspettiamo che si calmino un po’ le cose. Cerchiamo di capire cosa potrà accadere nelle prossime ore".

Riguardo alla paura, il fatto di non essere troppo vicini a Kiev o a un’altra delle grandi città ancora oggi sotto assedito lo tranquillizza. "Sono molto preoccupato per i miei connazionali che vivono a Kiev – conclude Andiry - Lì la situazione è veramente brutta. Io e mia mamma e mia nipote abbiamo la fortuna di stare molto più decentrati e dunque ci sentiamo un po’ più al sicuro anche se quando c’è una guerra nel tuo Paese non sei al sicuro da nessuna parte. Tutti stiamo pregando affinché questa cosa finisca presto, anche perché vorrei tornare a Grosseto il prima possibile".