FIRENZE
Matteo, toscano, è l’alfiere degli under 18 figli di no Vax che vogliono vaccinarsi. Alla fine ha vinto la sua battaglia: i genitori gli hanno firmato la liberatoria e otterrà la sua dose, altrimenti proibita per legge senza quel consenso. Non è stato facile, per Matteo, maggiorenne l’anno prossimo. E comunque, nell’autorizzazione compilata con l’aiuto dell’avvocato Gianni Baldini, legale del minore, i genitori hanno dato il loro consenso declinando però ogni responsabilità da eventuali effetti avversi che possano essere provocati dalla somministrazione.
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No Vax erano e no Vax restano. "All’inizio questa vicenda ha determinato uno strappo con i miei genitori – ha raccontato il giovane al suo avvocato – . Ma poi hanno capito che pensarla in maniera diversa non significa non voler bene alla propria famiglia o mancare di rispetto. Eppoi io fra otto mesi sono maggiorenne, quindi che senso aveva tutto questo?". Il diciassettenne era determinato ad andare avanti, persino a portare i suoi genitori davanti al giudice. Ma quando la mediazione civile sembrava l’unica strada per porre fine all’insolito contenzioso, i genitori gli hanno dato l’ok. Ora potrà prenotare l’appuntamento. Presto si sottoporrà all’agognata prima iniezione, quella che dà diritto al Green pass provvisorio.
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"Dopo la prima dose di vaccino sarò più libero – ha detto ancora Matteo –, voglio vaccinarmi alla svelta per poter tornare a scuola tranquillo a settembre e per tornare alla normalità della mia vita. Son convinto che purtoppo in caso contrario da questa situazione non se ne esce. Invito tutti i miei coetanei a fare altrettanto altrimenti la mia battaglia sarà stata inutile".
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Nella stessa situazione di Matteo, ci sono almeno altri 27 minorenni nella sola Toscana che hanno contattato gli avvocati dell’Associazione matrimonialisti per potersi vaccinare contro la volontà di uno o di entrambi i genitori. "Diciassette di queste chiamate – spiega l’avvocato Baldini – si sono trasformate in nostri interventi, sette dei quali si sono risolti con la firma della liberatoria".
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Decisiva, secondo l’Associazione matrimonialisti, è stata la 'trattativa’ anche per far ottenere il vaccino a una 16enne residente in Mugello. Figlia di genitori separati, la mamma l’avrebbe accompagnato senza problemi all’hub vaccinale ma senza il sì del padre, inizialmente contrario, non avrebbe potuto far niente.
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Davanti alla possibilità di un braccio di ferro in tribunale, il papà si è convinto a fare retromarcia. Adesso la ragazza è pronta ad ottenere il lasciapassare sanitario, che, a quell’età, significa anche e soprattutto divertimento e libertà, più che paura della malattia.
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