I tavolini esterni, un aiuto ai locali

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 28 dicembre 2020 - Scriviamo  indignati perché da ormai lungo periodo a far da "padrone" in centro storico a Modena sono le autorizzazioni per occupazioni "selvagge" di suolo pubblico da parte di tavolini e sedie dei bar, che deturpano l'essenza del valore di un centro storico (piazze vie e parchi storici) a centro commerciale.  Denunciamo la grave noncuranza per gli assembramenti  di persone senza mascherina e non distanziate sedute all'esterno dei bar in un numero sproporzionato di tavolini, in sfregio a dpcm che impongono alle regioni norme severe sul distanziamento e uso mascherine.  Norme disattese così come i dovuti controlli come dimostrano le giornate del 7  e 23 dicembre che nelle vie San Carlo e  via Mondatora, in centro storico, ricordavano la notte bianca. Tutto ciò ricordando che Modena è stata una delle città con più alto numero di morti. Miriam Covezzi, William Neri

 

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni Andiamo con ordine. Siamo in presenza di problemi con valenze diverse. E' vero che in quasi tutte le città si sono moltiplicati i tavolini nelle piazze e in genere negli spazi pubblici di fronte a bar, pasticcerie, birrerie e affini. Ma c'è un motivo che giustifica questa circostanza. Si sono moltiplicati gli spazi esterni dei locali perchè la giungla di divieti e Dpcm ha penalizzato soprattutto bar e ristoranti appunto, ai quali è stato concesso maggiore spazio esterno per evitare che la gente affolli gli spazi interni. Quando il vaccino che ieri ha debuttato in tutta Europa ci consentirà di tornare alla vita normale anche i locali (tranne quelli che avranno chiuso per sempre) torneranno ad un diversa organizzazione.

Secondo punto. Gli affollamenti c'erano prima e ci sono adesso, tranne i giorni di area rossa dove siamo costretti a rimanere in casa. Purtroppo c'è ancora gente (soprattutto giovani) che non comprende quanto siano importanti la precauzione, il distanziamento, l'uso della mascherina. Ed qui che dobbiamo insistere ancora tanto nell'educazione e nell'informazione per far passare il messaggio che difendere se stessi significa difendere anche il prossimo e significa rispettare le migliaia di sanitari che ogni giorno, con rischio, lavorano negli ospedali e nelle case per assistere chi è contagiato dal Covid.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net