Alice Pavarotti: "Il Nessun dorma di papà Luciano mi commuove"

Modena, la figlia 18enne del grande tenore: "Mi imbarazzo a cantare, dicono che gli assomiglio per la tenacia e l’altruismo"

Alcie Pavarotti sul palco insieme a Nek

Alcie Pavarotti sul palco insieme a Nek

"Cara Alice, stasera ci hai portato nel paese delle meraviglie", le ha detto galante il tenore Vittorio Grigolo alla fine dello show. E in effetti per Alice Pavarotti (che ha compiuto 18 anni a gennaio) quella di lunedì è stata la serata del debutto, un po’ come il ballo in Accademia con cui alcune sue coetanee fanno il loro ingresso in società: lei ha scelto di presentare insieme a Nek il concerto fra lirica e pop dedicato al suo indimenticabile papà. "Mi piaceva l’idea di mettermi alla prova sul palco, ricordando mio padre", ci ha confidato. Ovviamente gli applausi più affettuosi sono stati per lei, emozionatissima ma comunque spigliata, nel parco della casa (oggi museo) dove il tenorissimo ha abitato negli ultimi anni e dove si è spento, il 6 settembre di 14 anni fa.

Allora, Alice, come è andata la serata?

"Quando sono scesa dal palco ero ancora carica di adrenalina. Ho abbracciato tutte le mie amiche, ho salutato tutti, sono andata a cena con i cantanti. A ripensarci adesso, sì, è stato proprio bello ricordare papà anche così".

Un’esperienza totalmente nuova.

"Mi sono voluta ‘buttare’ in qualcosa che non avevo mai fatto prima. Ero molto imbarazzata e intimidita, credo si sia notato, però non ero mai stata di fronte a tanta gente che ti osserva e ti ascolta. Mi avranno perdonato qualche incertezza".

Il concerto si è tenuto nel parco della casa dove anche lei ha abitato da piccola. Come è per lei il ricordo di papà?

"Mio padre è volato via quando io ero davvero piccola: avevo solo quattro anni. Ricordo però quando mi teneva in braccio o giocava con me. Mi emoziono a rivedere quelle foto e a sentire i racconti della mamma. E porto sempre nel cuore la sua musica e il suo sorriso".

Che effetto le fa risentire la sua voce o rivedere un suo concerto?

"A volte davvero mi incanto. In questi anni, pian piano, ho ripercorso tutto quello che papà ha fatto nella sua vita, anche ben prima che io nascessi. Ed è stato come scoprire sempre qualcosa in più di lui. Ogni volta che lo riascolto, realizzo davvero quanto sia stato grande. E quanto sia vero tutto quanto si è detto e scritto della sua arte".

Le piace l’opera?

"Sono cresciuta avvolta dall’opera. Amo la Turandot, è un capolavoro quella cantata da papà. E quando ascolto il suo Nessun dorma mi commuovo".

Ma di sicuro ascolta anche altra musica.

"Eh sì, mi piace tantissimo il rock che è proprio tutt’altra cosa: le grandi band, i Rolling Stones, i Queen".

In che cosa sente di assomigliare a papà?

"Vedo una grande somiglianza fisica fra me e lui. E poi, per quanto mi hanno raccontato, mi riconosco nella sua volontà e nella sua determinazione. E sento molto vicino a me il suo tratto ‘sociale’, di apertura agli altri e al mondo. Anche per questo ho scelto un percorso di studi particolare".

Quale?

"Ho conseguito il diploma al liceo classico Minghetti di Bologna e ora mi sono iscritta all’università di Bologna, per Sviluppo e cooperazione internazionale. Mi interessano i progetti di sostegno internazionale anche per cercare di migliorare il mondo".

E una carriera nel mondo dello spettacolo?

"Sinceramente è un’idea che non ho preso in considerazione. Presentare il concerto insieme a Nek è stato un evento unico".

Eppure sul palco Nek l’ha stuzzicata: "Ti porto a presentare Sanremo", le ha ripetuto. Lei ci andrebbe?

"Ah, no, no – e parte una risata –. Non sono pronta e per adesso, davvero, sono già felice così".