Il virus no vax ha cancellato la ragione

La violenza dei complottisti

Loro sanno tutto, gli altri nulla. Gli altri – che poi siamo noi (vaccinati e convinti più che mai che il sapere scientifico abbia ancora un senso, soprattutto in piena pandemia) – sono considerati degli schiavi del sistema, di questo Moloch chiamato Big Pharma e sono pure dei creduloni, perché pensano che con il vaccino si possa sconfiggere il virus. No, meglio affidarsi alle cure precoci. E già il termine precoce dovrebbe metterci in allarme. Perché se il nostro vaccino, quale esso sia, viene considerato da loro un siero sperimentale, loro si sono convinti che questo mix di cure precoci, in cui c’è anche un antiparassitario usato prevalentemente in cure veterinarie, sia invece un metodo sicuro.

Ma funziona, assicurano loro. E chi l’ha detto? "Basta leggerlo in Rete, ci sono tanti studi che lo testimoniano", ripetono in serie e al massimo citano qualche personalissimo guru. Ma se prima il terreno di scontro era solo la Rete e per quanto la violenza fosse solo verbale (ma sempre intollerabile) nei confronti di chi si azzardava a dire (con una laurea in virologia e non all’università della strada) che il vaccino funzionava, era comunque meno pericolosa rispetto a quello cui stiamo assistendo ora. Ieri in una manifestazione no Green pass è stato aggredito un giornalista: un pugno al volto condito dalla minaccia "Ti taglio la gola". Dalla violenza verbale a quella fisica il passo, purtroppo, è breve.

E sempre ieri l’infettivologo Matteo Bassetti è stato inseguito e minacciato: osannato prima anche da una frangia che adesso si riconosce o soltanto tresca con i no vax, è diventato ora un acerrimo nemico perché si è schierato (senza se e senza ma, come è giusto che sia da uomo di scienza) per l’obbligo vaccinale.

C’è del fanatismo certo, ma anche un evidente sonno della ragione. E il sonno della ragione rischia di generare mostri.

Basterebbe pensare per un attimo alle generazioni del Dopoguerra che occupano quasi totalmente ormai il nostro Paese e a come sono cresciute. L’impalcatura positivista ci ha dato la possibilità di credere che la scienza avrebbe migliorato le nostre vite e ci ha anche permesso di guarire e scampare da molteplici malattie, proprio col vaccino. Quella stessa scienza che con la sua inevitabile progressione ha cambiato per sempre la nostra società, digitalizzandola. Perché fa comodo allora credere solo al progresso scientifico quando ci permette di smanettare con uno smartphone o un computer per cercare strampalate teorie-proto-para o totalmente negazioniste sui vaccini e invece viene respinta l’idea che lo stesso progresso abbia portato a individuare i vaccini contro il Covid?

La risposta non cercatela su Internet.