Italia-Inghilterra: cosa ha detto Mattarella durante i rigori

Evelina Christillin racconta come il Capo dello Stato abbia vissuto la fase finale del match di Wembley

Sergio Mattarella a Wembley, dietro di lui Matteo Berrettini (Ansa)

Sergio Mattarella a Wembley, dietro di lui Matteo Berrettini (Ansa)

Roma, 12 luglio 2021 - Tra gli indiscussi protagonisti della finale degli Europei Italia-Inghilterra c'è anche lui, Sergio Mattarella. Davanti ai maxi-schermi del Paese, le sequenze della sua esultanza - con una graduale quanto presidenziale perdita di aplomb - sono state osannate quasi quanto il "It's coming to Rome" di Bonucci.

Il presidente della Repubblica è uno dei volti azzurri, isolato in tribuna in ossequio alle norme anti Covid, ma virtualmente abbracciato da una nazione intera. Senza scomodare Pertini a Madrid nell'82, le sue mani al cielo, il suo grido e i suoi occhi traboccanti di felicità sono lo specchio dell'impresa italiana. Fanno da contraltare alla delusione dei Reali britannici, con i fermo immagine di William, Kate e del principino George freneticamente rilanciate in queste ore sui social nostrani.

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E man mano che passano le ore filtrano anche alcune curiosità su come l'inquilino del Quirinale abbia vissuto i concitati momenti del match di Wembley.  È Evelina Christillin, consigliera Uefa, a riferire le parole di Mattarella durante i calci di rigore. Lei, seduta poco lontana dal capo dello Stato, ha raccontato il significativo siparietto: "È stato fantastico perché ha detto 'Siamo nelle mani, no nelle manone di Donnarumma'. E poi così è stato", ha rivelato la consigliera Uefa ad Agorà Estate su Rai Tre. Il presidente sarebbe poi rimasto spiazzato dall'errore di Jorginho dal dischetto. 'Mai avrei pensato che Jorginho avrebbe sbagliato'.

Molto più composto il commento rilasciato ieri a caldo, non appena terminata la notte magica di Wembley.  "Grande riconoscenza a Roberto Mancini e ai nostri giocatori: hanno ben rappresentato l'Italia e hanno reso onore allo sport", le parole del capo dello Stato dopo l'ultima parata delle "manone" di Donnarumma.