Lavoro, serve un aiuto ai giovani

Mi chiamo Stefano Sartori-Gorfer, ho 25 anni e vivo a Verona. Ho frequentato un corso singolo in scienze e tecniche psicologiche del lavoro e ora studio scienze politiche e relazioni internazionali a Padova. Faccio un appello: abbiamo bisogno di un Paese a misura di giovani. Le riforme dell'istruzione degli anni 2008/2011 hanno portato ingenti tagli e, con effetto posticipato, hanno ridotto titoli di studio creando vere e proprie coorti a rischio di esclusione dal mondo del lavoro, o di carriere precarie. Per esempio, quello che prima era il titolo di Tecnico dirigente di comunità ora non è nemmeno l'equivalente di Operatore Socio-sanitario, abilitazione per cui è necessario un corso aggiunto. Per questo motivo l'unico impiego lavorativo che sono riuscito a svolgere fino ad ora è quello di assistente a persone anziane, inferme o disabili. Pur non avendo titoli per farlo e compromettendo in parte la mia stessa salute. Come me molti altri giovani vengono mortificati dalla realtà e dalla classe politica. Il nostro non è un Paese per giovani. Siamo agli ultimi posti in Europa per numero di laureati e abbiamo i più alti tassi di disoccupazione giovanile. I governi e i ministri che si sono succeduti negli anni si sono impegnati con sufficienza nei confronti delle nuove generazioni. Tra un mese compirò 26 anni e sebbene il Reddito di cittadinanza sia una misura incompleta e mortificante sarò costretto a farne ricorso nella speranza di un inserimento dignitoso nel mercato del lavoro. Almeno in attesa di una Laurea. Stefano Sartori-Gorfer, Verona