Le magliette di “Bella Jajo“ hanno fatto il giro del mondo

Indossate in vacanza da amici o da sconosciuti per sostenere la ricerca: dalla Grecia alla Polinesia, dalla Polonia al Cammino di Santiago

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di Barbara Apicella

Jajo quest’estate ha girato il mondo: è andato in Polinesia con Simone, in Grecia con la mamma Silvana, in Polonia con Roberto e ha fatto persino il cammino di Santiago con Paolo. Anche se solo virtualmente. Perché Jajo, purtroppo, si è spento quattro anni fa, appena 24enne. Eppure il suo ricordo nel cuore e nella mente dei parenti e degli amici non è svanito. Tutt’altro. Così che mamma Silvana e papà Rocco hanno deciso di fondare un’associazione nel ricordo del figlio, chiamata appunto Bella Jajo (usando l’espressione con cui i suoi amici lo salutavano) e di realizzare tshirt con le foto del ragazzo durante i suoi viaggi. Magliette che serviranno a raccogliere fondi per la lotta contro il tumore, oltre che a far vivere il ricordo dello studente monzese di Ingegneria energetica all’Università Milano tra chi lo ha conosciuto (ma non solo). "Siamo molto felici che il ricordo di Jajo stia proseguendo nei viaggi dei suoi amici – spiega il papà Rocco Abramo –. Abbiamo postato le foto di chi ha indossato le magliette di Jajo anche in vacanza. Non solo amici e conoscenti, ma anche sconosciuti che si sono messi in contatto con noi proprio per richiedere la tshirt di Jajo".

La maglietta l’hanno voluta non solo amici e compagni di studi, ma anche adulti e conoscenti che hanno visto crescere il ragazzo. Abramo è rimasta molto colpita dal gesto di Paolo un italiano che vive alle Tenerife e che ha percorso i 1.000 km del Cammino di Santiago indossando la maglietta di Jajo. "È stato un gesto meraviglioso. Paolo è una persona straordinaria che ci ha commosso. Ha voluto condividere il suo cammino anche sulla pagina social dell’associazione e ha dedicato questo cammino proprio al nostro Jajo. Paolo ha iniziato il cammino il 23 aprile, proprio il giorno del compleanno di mio figlio". Il ricordo di Jajo è molto vivo nel quartiere Libertà dove il ragazzo è cresciuto. Jajo è morto il 3 dicembre 2018: a 24 anni si è dovuto arrendere a un male incurabile che non gli ha lasciato scampo. Un ragazzo bello e solare, pieno di vita e di sogni da realizzare. Amante dello sport (e in particolare del calcio), della musica e dell’ambiente anche durante il periodo della malattia è sempre stato circondato dall’amore dei suoi amici e dei suoi familiari.

I genitori non si sono mai piegati di fronte a quell’immenso dolore e si sono fatti paladini dei suoi sogni e delle sue battaglie. I fondi raccolti grazie alla distribuzione delle magliette Bella Jajo (per richiederle occor.omarba@gmail.com) vengono devoluti alle associazioni impegnate nella ricerca contro il cancro. Ma non solo: l’associazione Bella jajo è impegnata a piantare alberi in città. Alberi ma anche panchine dove Jajo amava incontrarsi con i suoi amici. "Su quelle panchine dove Jajo amava ascoltare la musica e condividere i suoi progetti a breve e a lungo termine con gli amici", ricorda papà Rocco.