Lombardia zona rossa, scatta la controffensiva annunciata dalla Moratti

Presentato il ricorso al Tar annunciato ieri. Il Pirellone attacca i criteri per stabilire le fasce d'appartenenza. Fontana: "La zona arancione avrebbe garantito la sicurezza"

Piazza Duomo il primo giorno di zona rossa

Piazza Duomo il primo giorno di zona rossa

Milano, 18 gennaio 2021 - Lombardia zona rossa, scatta la controffensiva. Nella mattinata di oggi, è stato presentato il ricorso al Tar del Lazio annunciato dal Pirellone che ieri sera, per bocca della vicepresidente Letizia Moratti, ha chiesto inoltre al ministro della Salute, Roberto Speranza, di sosopendere la zona rossa per 48 ore, in attesa dei dati di martedì che "certificheranno il minor grado di rischio". 

Sotto accusa i criteri utilizzati per stabilire le fasce. "Ho sempre ribadito che il solo dato dell'Rt non è sufficiente per dichiarare una regione in zona rossa", ha ribatito il governatore Attilio Fontana che in un post su Facebook ha detto: "Sono convinto che la zona arancione, con una particolare attenzione sulle scuole, avrebbe garantito la sicurezza. Il Governo deve rivedere gli incongrui parametri che regolano la vita dei cittadini". Una Lombardia in lockdown, inoltre, è un danno per tutto il Paese. Si tratta infatti di una regione da 10 milioni di abitanti, un sesto di tutta la popolazione italiana, che produce il 22 per cento del Pil nazionale. Considerazioni condivise anche dal ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, che ieri su Rai Tre a 'Che tempo che fa' ha detto che "pensare di ripartire senza la Lombardia è impossibile, è il cuore pulsante del Paese". Boccia ha però aggiunto che "quei numeri (i parametri per stabilire le fasce di colore, ndr), li abbiamo condivisi insieme, rispettiamoli". 

Mentre Boccia parlava su Rai Tre, un altro ministro, Speranza, chiariva la "questione Lombardia" a 'Stasera Italia Weekend' su ReteQuattro". Non ho mai fatto polemica con nessun presidente di Regione né assessore - ha detto il titolare della Salute - non lo farò neanche in questa occasione. Ogni volta che firmo delle ordinanze, producendo delle chiusure che sono indispensabili al Paese secondo la nostra comunità scientifica, ci sono sempre per qualche giorno delle tensioni ma quello che conta è che dopo qualche settimana la curva si abbassa, si riducono le persone che perdono la vita e quindi alla fine sono scelte giuste. Ne abbiamo bisogno perché l'epidemia è ancora in una fase espansiva, abbiamo numeri che sono ancora molto significativi e le misure sono l'unico strumento per costruire una risposta efficace''.

Oggi invece è stato il sottosegretario Sandra Zampa a tornare sulla questione, con parole più severe nei confronti della Lombardia. "Ci sono una serie di passaggi che potremmo risparmiarci tutti - ha detto sorprende che la Lombardia contesti oggi un metodo che ha approvato insieme a tutti gli altri. E' dall'inizio che è cosi: i 21 indici sono stati approvati da tutte le Regioni, Lombardia compresa, ed è sulla base di quei 21 indici che avviene poi il calcolo matematico che determina la colorazione, che altro non è che la condizione in cui quella regione si trova in quel momento.  I dati vengono raccolti sempre nello stesso modo, con la stessa tempistica, e vengono forniti dalle Regioni stesse e vorrei ricordare che in Cabina di regia siedono tre rappresentanti scelti dalle Regioni. Quindi questo fa capire come potremmo risparmiarci tutti quanti un'inutile polemica".

"Non c'è un manuale del lockdown, o un libretto d'istruzioni perfettamente definito per la classificazione delle zone rosse. Noi la patologia la inseguiamo e si possono valutare nel tempo delle correzioni e variazioni rispetto alle indicazioni originali", ha commentato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano. "A livello mondiale ogni nazione sta provando dal vivo soluzioni, che - bisogna dirlo - danno dei risultati". "Va ribadito che stiamo ottenendo qualcosa, che lo sforzo non è banale ed è servito - ha puntualizzato - Va però pure ricordato che il lockdown ha un limite, perché questa è una maratona e non si può pensare che la popolazione ce la faccia a mantenere la sua capacità di adesione a così lungo termine". Certo la zona rossa "non può che fare bene" dal punto di vista dei numeri dell'epidemia" di Covid. "Ma quello che la Lombardia punta a dire è che c'è stata un'evoluzione della situazione in regione rispetto ai dati precedenti e che i valori migliorano e mostrano segnali discendenti dopo dati in salita e andrebbero valutati con una settimana d'anticipo".

In attesa di possibili sviluppi, la Lombardia resta quindi zona rossa almeno fino al 31 gennaio, come da ordinanza del ministro Speranza. Restano dunque in vigore restrizioni e limitazioni, in particolare per quanto riguarda i negozi e gli spostamenti