Guerra in Ucraina, Mariupol assediata. Perché la città è strategica: economia e posizione

L'obiettivo dei russi, l'importanza del porto e i precedenti durante il conflitto nel Donbass

Mariupol, città di quasi mezzo milione che si specchia nel mar d'Azov, è circondata dalla truppe russe. Un assedio che arriva dopo i bombardamenti che ne hanno devastato i quartieri, dal centro alla periferia, renendoli irriconoscibili. Lo ha riferito su Twitter, per primo, l'account ufficiale del ministero della Difesa britannico. Sin dall'inizio del conflitto il centro portuale nel sud dell'Ucraina è stato considerato dagli analisti uno degli snodi strategici per lo sviluppo della situazione. Mariupol, infatti, è strategica per il suo affaccio sul mare ma anche perché, prendendola, i russi potrebbero creare un corridoio diretto via terra dalla Crimea, la penisola annessa a Mosca nel 2014, dopo la cacciata dell'allora presidente ucraino Viktor Yanukovich, reputato molto vicino a Vladimir Putin.

Perché Mariupol è importante

Mariupol si trova nell'oblast di Donetsk. E' a 120 chilometri dal capoluogo e sorge lungo il tracciato dell'autostrada M14 che collega, con un tracciato che si sviluppa lungo sulla linea costiera, Odessa in Ucraina a Rostov, città russa sul fiume Don. Facile, quindi, intuire l'importanza del suo controllo, anche solo dal punti di vista della posizione geografica. Avere Mariupol in mano, infatti, permette di prendere il possesso dell'intera costa nord del Mar d'Azov, garantendosi la contiguità territoriale con la Crimea, obiettivo della Russia di Putin sin dai fatti del 2014. La Crimea, infatti, "separata" dal resto della Russia ha un valore poco più che simbolico per il Cremlino, dato che non possiede fonti di gas, elettricità ed acqua.

L'economia di Mariupol

Mariupol è il polo principale dell'industria metallurgica ucraina, nonché uno dei poli principali del settore in tutto l'Est dell'Europa. E' considerato il centro economico e industriale del Paese. Una vocazione che, altra faccia della medaglia, l'ha portata a essere la città più inquinata dell'Ucraina. Lo sviluppo di Mariupol iniziò quando il suo porto divenne crocevia dell'esportazione del carbone estratto nelle miniere del Donbass e dei cereali in arrivo dall'Ucraina, che non a caso è stata a lungo nota come granaio d'Europa. 

Presidio più importante di tutta Mariupol è il grande complesso industriale del gruppo Metinvest, controllato nella sua maggioranza da una società che fa capo a Rinat Akhmetov, l'imprenditore oligarca proprietario della squadra di calcio dello Shakhtar Donetsk. Nello stabilimento lavorano - sono cifre dell'anno scorso - oltre 25mila persone. Fonte di occupazione ma anche fonte di emissioni nell'aria: tipico di Mariupol, infatti, è l'odore di zinco che ammorba l'atmosfera della città, area delle spiagge comprese.

Gli attacchi precedenti la guerra del 2022

Mariupol, prima dei drammatici accadimenti dell'attuale crisi precipitata nell'invasione ucraina, fu già al centro degli scontri fra separatisti filorussi e ucraini, in cui giocarono un ruolo importante gli ultranazionalisti del battaglione Azov, il corpo fondato dal militare Andriy Biletsky, accusato di crimini di guerra nel corso del conflitto seguito ai fatti del 2014. I seguaci di Biletsky non hanno mai nascosto il loro radicalismo, chiaro nell'esposizione di bandiere e altra simbologia di estrema destra, quando non apertamente nazista.

Nella primavera del 2014 Mariupol visse giorni drammatici. Il 13 aprile i militanti dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk s'impadronirono della città e arrivarono a issare la bandiera sul palazzo che ospita il consiglio comunale. A giugno la controffensiva guidata dai combattenti del battaglione Azov riportò Mariupol sotto il controllo ucraino. Un'operazione culminata, simbolicamente, con l'abbattimento della statua di Lenin. 

Nel 2015 i separatisti sferrarono un nuovo attacco a Mariupol, bersagliandola con raffiche di missili che provocarono decine di vittime civili. Da allora la vecchia Zdanov (così era chiamata all'epoca dell'Unione Sovietica) ha vissuto sul filo della tensione. Fino a oggi, quando sembra avviata a diventare una delle prime città martiri della guerra in Ucraina.