NICOLA PALMA
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Covid Milano, obbligo mascherina all'aperto in centro città: ecco dove e come

Stretta di Prefettura e Comune: obbligo sull’asse San Babila-Duomo-Castello. No Green pass, ipotesi preavviso per un’iniziativa concordata

Mascherine obbligatorie dal fine settimana nel "Salotto buono" della città

Mascherine obbligatorie dal fine settimana nel "Salotto buono" della città

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Milano - Obbligo di mascherina nelle strade più affollate del centro. E massima attenzione anche nell’hinterland agli eventi in cui è molto probabile che si creino assembramenti, con la possibilità per i primi cittadini (prevista dalla legge) di imporre misure più stringenti in chiave anti-pandemia.

La decisione

Il giro di vite in vista del periodo natalizio è stato pianificato ieri mattina al tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto a Palazzo Diotti dal prefetto Renato Saccone.

Quando

Per quanto riguarda Milano, nelle prossime ore il sindaco Giuseppe Sala emanerà un’ordinanza ad hoc, che entrerà in vigore nel prossimo weekend e che verosimilmente si protrarrà almeno fino all’inizio del 2022, per imporre l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale anche all’aperto nelle vie più frequentate del centro.

Dove

L'obbligo scatterà a cominciare dall’asse San Babila-corso Vittorio Emanuele-Duomo-Castello Sforzesco. In quell’area sono in fase di allestimento i mercatini per le feste; e dal 5 all’8 dicembre tornerà la tradizionale Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!, che attirerà migliaia di persone.

Il vertice

Il vertice di corso Monforte è stato preceduto da un confronto con i responsabili dell’Ats per fare il punto sull’evoluzione del quadro epidemiologico. La sintesi: c’è sì preoccupazione per l’aumento dei contagi, ma l’incremento di casi non sta per fortuna incidendo in maniera significativa sugli ospedali e in particolare sulle terapie intensive. Di conseguenza, la situazione è sotto controllo, e proprio in base a questi parametri la Lombardia ha mantenuto la zona bianca. Tuttavia – la linea che Saccone ha tenuto pure in occasione della stretta di due settimane fa sulle proteste fuorilegge dei No pass – è questo il momento di tenere alta la guardia e proteggere gli sforzi fatti negli ultimi mesi (in una Regione che può vantare una percentuale di vaccinati prossima al 90%) per evitare le restrizioni imposte dall’eventuale passaggio in "giallo".

La prima della Scala

Del resto, le norme prevedono già l’opzione di imporre l’uso della mascherina in situazione di "perdurante assembramento", anche nei territori in cui vige il livello più basso di restrizioni anti-Covid. Il perimetro della "zona rossa" verrà delineato dal provvedimento di Sala, che peraltro nei giorni scorsi si era detto "disponibilissimo e pronto a contingentare il numero di persone in Galleria"; dove, per lo stesso motivo, non sarà installato il classico maxischermo per la proiezione della Prima della Scala il 7 dicembre.

La Città metropolitana

Non solo il capoluogo, però. I riflettori delle istituzioni si sono accesi pure sull’area della Città metropolitana. Secondo quanto emerso, Saccone invierà una nota a tutti i sindaci dei 134 Comuni per invitarli a prestare particolare attenzione agli eventi a rischio assembramenti, dalle sagre ai mercatini, fino alle recite di fine anno negli istituti scolastici. Il messaggio è sempre lo stesso: prevedere l’uso della mascherina nei casi in cui sia complicato rispettare il distanziamento, anche coinvolgendo i titolari delle attività commerciali che partecipano alle iniziative in questione.

I cortei No Green Pass

Nel corso della riunione, infine, è stato affrontato il tema delle manifestazioni non preavvisate che da 18 sabati consecutivi si tengono in centro: dopo 16 cortei selvaggi consecutivi, nelle ultime due occasioni le forze dell’ordine hanno impedito a coloro che si oppongono ai vaccini e al certificato verde di compattarsi per sfilare senza regole, mettendo in pratica le nuove direttive introdotte su input del Viminale. E gli effetti si sono visti, specie in relazione ai controlli dello scorso weekend: ieri la Questura ha fatto sapere che i 257 identificati tra piazza Fontana e piazza Duomo saranno sanzionati. Detto altrimenti: la richiesta di documenti a chi viola le prescrizioni "non è una procedura fine a se stessa", hanno specificato da via Fatebenefratelli, bensì "è volta ad attribuire la responsabilità di un comportamento tenuto in piazza per le relative e successive contestazioni amministrative e penali che possano essere ravvisate dalla polizia di Stato e dall’autorità giudiziaria".

Forse è anche per questo che dall’eterogeneo movimento No pass, composto da persone che soltanto ora si stanno realmente accorgendo delle conseguenze in termini economici e legali delle loro azioni, starebbero arrivando segnali che lasciano immaginare nuovi e semi-inediti scenari. Fino a ieri sera non erano arrivati preavvisi in Questura, ma è possibile che la richiesta si materializzi nelle prossime ore; nel caso si verificasse questa ipotesi, il corteo si potrebbe tenere lungo un percorso predefinito e concordato (che non includa né piazza Duomo né corso Vittorio Emanuele) e rispettando la normativa anti-contagi. Si vedrà.