Covid, Meluzzi: "Se un mio paziente si uccide denuncio il governo"

Lo psichiatra è stato sospeso dall'Ordine dei Medici di Torino per il suo rifiuto di vaccinarsi. "Di notte ricevo chiamate di pazienti considerati untori"

Alessandro Meluzzi

Alessandro Meluzzi

Torino - “Se mai accadesse che un mio paziente dovesse suicidarsi - cosa che ho sfiorato più volte con i miei assistiti in questi mesi - credo che dovrei denunciare il Governo per le sue misure, non solo per procurato allarme ma anche per istigazione al suicidio”. Lo ha detto Alessandro Meluzzi, psichiatra e volto noto del piccolo schermo, peraltro sospeso dall’Ordine dei medici di Torino perché non vaccinato, intervenendo al convegno "Pandemia invito al confronto“, in corso oggi e domani a Roma, organizzato da “Contiamoci“ e dall’associazione “15 ottobre“, gruppi di area no vax e no pass.   “Ho avuto la ventura di fare lo psicanalista e lo psichiatra per 41 anni - continua - e ancora oggi devo soffrire nel ricevere di giorno e di notte telefonate di pazienti che ho seguito negli ultimi 3 o 4 decenni, molti dei quali suicidari, con gravissime patologie che io ho potuto continuare a curare soltanto come parlo con voi - ha detto nel suo videointervento - in quanto considerato un untore, perché non vaccinato”. 

Meluzzi ha spiegato di aver scelto “liberamente e consapevolmente di lasciarmi sospendere” perché “non potevo nemmeno valutare l’opportunità o l’inopportunità di inocularmi questo siero immunologico”. E ha sostenuto che più che in una pandemia siamo in una “psico-info pandemia perché la prima cosa con cui dobbiamo misurarci è la totale sproporzione tra gli eventi biologici e gli effetti che questi hanno avuto sul piano giuridico, istituzionale, sociale, lavorativo e costituzionale”.