"Il fumetto oggi è vivo più che mai". Parola del maestro Milo Manara

Atteso al Festivaletteratura di Mantova, dove era già stato un paio di volte, in 'tandem' con Vittorio Giardino

Milo Manara

Milo Manara

Mantova - "La forza espressiva del fumetto non trova ostacoli nella contemporaneità. Anzi si rinvigorisce". Milo Manara, classe 1945, un cursus honorum riassumibile solo nella definizione di ‘monumento della striscia disegnata italiana e internazionale’, oggi sarà al Festivaletteratura di Mantova. Sarà in tandem con un altro grande, Vittorio Giardino, in un incontro intitolato ‘D’un tratto l’avventura’ (alle 15 in piazza Castello). Il maestro non è nuovo alla kermesse sul Mincio ("Ci sono stato un paio di volte in passato , una in particolare, che mi piace ricordare, con Vincenzo Cerami") e torna a confermare la potenzialità sempre attuale della sua arte.

La comunicazione cambia, imperano i social e altri media, che spazio ha il fumetto?

"Sempre maggiore secondo me. Grazie alla velocità di comunicazione che ne fa un veicolo privilegiato. Penso, ad esempio, al lavoro di Zerocalcare, un disegno che si identifica con la cronaca, in grado di raccontare qui e ora la vita reale. E di superare vecchie barriere. Penso al fumetto che si affaccia al Premio Strega o diventa protagonista al Festival del Cinema di Venezia. Ai maestri del passato non erano concessi questi spazi. Un genio come Dino Battaglia (capostipite del grande romanzo a fumetti, con titoli di autori che vanno da Melville ad Egdar Allan Poe, ndr) non ne ha mai avuti di questi palcoscenici".

La ‘nona arte’ ha da sempre potenzialità trasgressive: ieri al Festival si parlava di libri per ragazzi, spesso a disegni, che durante lo stalinismo più cupo erano un veicolo di comunicazione libertà, oltre che di propaganda. La tradizione continua...

"Il fumetto è un linguaggio in principio indirizzato a bambini e ragazzi ma poi rivolto agli adulti, è una consolidata forma non solo narrativa. La sua capacità di penetrazione si presta all’indottrinamento, inutile negarlo, e anche all’espressione del dissenso. Durante la Rivoluzione culturale nella Cina di Mao, il regime voleva descrivere uno spaccato della vita occidentale, non certo per esaltarlo. Usò i fumetti, che venivano distribuiti gratuitamente a tutti e dappertutto, e le diciture erano scritte in ideogrammi e in caratteri occidentali".

Potenza della striscia. A cosa sta lavorando oggi Milo Manara?

"Sto preparando la versione disegnata de ‘Il nome della rosa’ di Umberto Eco, che presto uscirà per l’editrice La Nave di Teseo (la stessa dello scrittore e filosofo piemontese, ndr). Per l’inizio del prossimo anno dovrebbe essere pronto il primo dei due volumi previsti per l’opera. Il romanzo di Eco ha contenuti attualissimi e che entrano nel vivo del dibattito attuale. Per esempio, la povertà della Chiesa, invocata dai francescani e contrastata da altri ordini, non rispecchia forse le posizione diverse del potere ecclesiastico attuale?"