Minacce al virologo Pregliasco, aperta un’inchiesta

Per ora è contro ignoti il fascicolo aperto dopo la busta con proiettile spedita dai No vax

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Milano - Minacce aggravate e detenzione di munizioni. La Procura ha aperto un’inchiesta dopo la busta con un proiettile recapitata ieri mattina al virologo Fabrizio Pregliasco.

L’indagine è coordinata dal capo del pool dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, che ha delegato gli accertamenti alla Digos. Tra gli elementi che verranno analizzati, le tracce di dna e le impronte sulla lettera e il proiettile. Come ha raccontato due giorni fa lo stesso Pregliasco, i suoi collaboratori avrebbero aperto la missiva con i guanti, preservando così la possibilità di effettuare un’analisi efficace delle tracce biologiche. "Stamattina, mentre stavo facendo lezione ai miei studenti universitari - aveva raccontato giovedì il medico - mi hanno avvisato con un messaggio dal laboratorio che era arrivata una busta anonima con dentro un piccolo proiettile e un messaggio per dirmi che spareranno alle gambe e alla pancia a me e alla mia famiglia perché propugno la vaccinazione ai bambini".

"Roba da matti, c’è un clima terrificante ed è un dispiacere" diceva ieri il virologo. Sembra ancora incredulo che d’ora in poi delle pattuglie delle forze dell’ordine si aggireranno più spesso vicino a casa sua e ai luoghi che frequenta per vigilare sulla sua incolumità. "I miei si sono un pochino preoccupati e sono rimasti perplessi anche per il loro coinvolgimento. I miei figli sono grandi, due adulti di 30 e 27 anni, e sono rimasti direi attoniti".

E anche lui ammette un po’ di stanchezza. "Oltre a combattere contro il virus, e a tutte le attività mediche, ci mancavano pure questi" commenta sconfortato il docente all’Università Statale di Milan direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi. "Non solo minacce e insulti - sottolinea - ma le spese legali per le contestazioni che ho fatto, i richiami all’Ordine dei medici perché alcuni, i più legulei, hanno chiesto la mia radiazione dall’Ordine e ho dovuto giustamente relazionare. Insomma, come diceva mio padre “il mondo è bello perché è vario e qui ci siamo avariati“. Le minacce però non fermeranno la sua attività di divulgazione scientifica. "Io voglio continuare - dice convinto Pregliasco - Si va avanti, confidando nel fatto che ogni cosa l’ho sempre fatta in buona fede, con la capacità di attività di ricerca personale e la lettura degli articoli scientifici, e quindi non rinnego nulla e continuerò a farlo".