Nuovo Dpcm: si va verso il lockdown nei weekend. Domani la decisione

Il consiglio dei ministri pronto a varare un'ulteriore stretta. Oggi il governo incontra le regioni. Speranza: "Ok a misure più rigorose"

Strade deserte a Milano durante il primo lockdown

Strade deserte a Milano durante il primo lockdown

Roma - Nuova stretta per cercare di contenere la diffusione del coronavirus:  slittano a domani, venerdì 12 marzo, le scelte del governo. Ieri si è riunita la cabina di regia a Palazzo Chigi. I partecipanti hanno valutato l'andamento dell'epidemia – sempre in crescita, spinta dalle varianti – e ascoltato i pareri degli esponenti del Comitato tecnico scientifico, che consigliano provvedimenti più rigorosi. Da qui la convinzione, maturata nel premier Mario Draghi, di varare nel consiglio dei ministri di domani, venerdì, un “giro di vite” - l'ultimo? Si spera – che dovrebbe scattare a partire da questo week-end, nonostante i dubbi espressi da alcune voci in maggioranza.

1. L'allarme del Cts 2. Le amministrazioni locali accelerano 3. Il caso Lombardia

L'allarme del Cts

Ieri pomeriggio il premier - che domani visiterà l'hub vaccinale di Fiumicino - ha riunito a Palazzo Chigi, per un'ora e mezza, la cabina di regia tra governo e Comitato tecnico scientifico, che nel suo ultimo parere ha consigliato l'adozione di misure più severe, con tutta l'Italia in zona rossa il sabato e la domenica, una sorta di lockdown del week-end. Draghi e i ministri Mariastella Gelmini, Dario Franceschini, Elena Bonetti, Giancarlo Giorgetti, Roberto Speranza, Daniele Franco, Stefano Patuanelli e Patrizio Bianchi hanno ascoltato il report del presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e del direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. I dati non sono positivi: nelle ultime 24 ore ci sono stati 22.409 nuovi casi e 332 morti per Covid, con un aumento di tasso di positività e impiego di terapie intensive.  Per oggi sono attesi nuovi riscontri sulla diffusione del contagio che saranno oggetto di un ulteriore esame. Poi, venerdì, sarà presa la decisione definitiva. "Ma se i dati sono questi è veramente difficile non prendere subito misure più severe, anche tenendo conto del fatto che ancora non siamo al picco", spiega un ministro presente all'incontro. E nella serata di ieri è arrivata la conferma ufficiale della stretta più vicina. Il ministro della Sanità Roberto Speranza ha parlato di "settimane difficili da gestire" e "misure più rigorose".

Le amministrazioni locali accelerano

Nel frattempo, a livello locale molti amministratori sono già corsi ai ripari e si sono portati avanti: tra gli altri, la Campania del presidente Vincenzo De Luca, dove è stata superata ieri quota 3.000 nuovi casi, oggi chiude aree lungomare, parchi, e mercati; a Firenze nel weekend saranno vietati la vendita di alcolici e gli assembramenti e un'ordinanza simile sarà operativa anche a Bari, capoluogo di quella Puglia dove il governatore Michele Emiliano annuncia la chiusura di tutte le scuole in provincia di Bari e Taranto per il dilagare dei contagi. Difficoltà anche in Piemonte, dove sono state sospese le prestazioni ambulatoriali e i ricoveri no covid, mentre rimangono garantire le urgenze. In Sicilia, invece, arrivano altre cinque zone rosse. Anche per questo, oggi alle 14.30 la ministra Maria Stella Gelmini ha convocato la Conferenza unificata Stato-Regioni, in cui è prevista un'informativa del Ministro della Salute sul Piano vaccini e sulle misure per fronteggiare l'emergenza. Anche il parere delle Regioni, poi, sarà alla base della decisione di Draghi e del governo.

Il caso Lombardia

In Lombardia, intanto, si parla ancora di possibile zona rossa. Non più per tutta la regione ma per alcune delle aree più colpite, in special modo le province di Brescia, Cremona e Mantova, quelle in cui le strutture ospedaliere sono maggiormente sotto pressione, come riportato dal direttore generale al Welfare Giovanni Pavesi. La situazione si fa preoccupante comunque su tutto il territorio, dove ieri si sono registrati 4.422 nuovi casi e 70 morti. In Terapia intensiva ci sono attualmente 616 persone ricoverate. Tra i lombardi finiti in ospedale c'è ance un bimbo di 1 anno, sottoposto ad assistenza respiratoria al San Matteo di Pavia. Si punta, quindi, su un'accelerazione della campagna vaccinale, nella giornata in cui è stata superata quota 900mila persone che hanno ricevuto almeno la prima dose dell'antidoto. Ieri al Pirellone è stato approvato un protocollo per cui le aziende potranno presto vaccinare direttamente i propri dipendenti. C'è comunque da attendere. “Il protocollo - ha spiegato il governatore Attilio Fontana - partirà quando inizierà la vaccinazione massiva. Si tratta del primo accordo del genere nel Paese”. Il documento è stato firmato da Regione Lombardia, Confindustria  Lombardia, Associazione Nazionale Medici d'Azienda e Confapi. Sarà inoltre attivo da domani, venerdì, al parco Trenno di Milano, il primo drive through della Difesa. Si tratta del più grande hub vaccinale d'Italia messo a disposizione dalle Forze Armate.