Obiettivo limitare i contagi. Prof e impiegati: si cambia

Obbligo vaccinale esteso a docenti e non docenti negli istituti dello Stivale. Ma i sindacati non ci stanno e annunciano uno sciopero per il 10 dicembre

Una classe elementare (ImagoE)

Una classe elementare (ImagoE)

L’obiettivo comune è uno solo e chiaro ormai a tutti: scongiurare la Didattica a distanza e soprattutto far sì che le lezioni possano seguire il loro corso e gli istituti scolastici non diventino i luoghi di nuovi focolai. Naturalmente anche l’adozione delle regole ancora più restrittive rispetto all’obbligo vaccinale per il personale scolastivo, va assolutamente in questa direzione.

Ecco perché, anche nelle scuole italiane, sarà importante continuare a portare avanti un’attenta politica di tracciamento del virus e giungere in tempi brevi alla quasi totale immunizzazione di tutti coloro che la scuola la vivono quotidianamente come luogo di lavoro. Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Aifa, snocciola però dati allarmanti: "Finora il 2% dei bambini contraeva l’infezione con la variante Alfa, oggi siamo al 25-30% e la categoria con il maggior numero di casi è quella tra i 4 e gli 11 anni". Bambini che frequentano la materna e la primaria e che con le loro infezioni portano focolai in famiglia e quarantene diffuse con intere classi staccate dalla vita scolastica e sociale fino al doppio tampone negativo. Nei Paesi dove la vaccinazione degli under 12 è già avviata da tempo come gli Stati Uniti (2,6 milioni di immunizzazioni) o Israele, le statistiche recano dati in assoluta controtendenza e senza rivelare effetti collaterali.

Intanto tra i 12 e i 19 anni è ancora senza dose il 25% e anche in questo caso l’obiettivo è sensibilizzare ulteriormente la fascia scolarizzata dell’obbligo e delle superiori per limitare al massimo la circolazione del virus nelle classi e quindi nella società. Va in questa direzione anche la decisione di estendere l’obbligo, oltre che al personale sanitario, a tutti i docenti e non docenti delle scuole pubbliche e private (circa 1,4 milioni di persone). Chi non si adeguerà, dopo il quinto giorno di assenza verrà sospeso senza stipendio, ma non perderà il posto di lavoro. In questo caso i controlli spettano ai dirigenti scolastici.

Ma il sindacato rappresentativo Anief è già sul piede di guerra: comunicato lo sciopero di tutti i dipendenti della scuola per l’intera giornata di venerdì 10 dicembre. Potrà non svolgere attività lavorativa tutto il personale – docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e determinato – in servizio nelle scuole nazionali anche non paritarie, in quelle per l’infanzia, oltre che dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale.