Roma, 16 ottobre 2022 - La soluzione più gettonata per il 2023 sul delicato capitolo delle pensioni è quella che passa dalla proroga degli attuali strumenti di flessibilità in uscita previsti e in scadenza a fine anno: dall’Ape sociale al canale per i precoci, da Quota 102 a Opzione Donna. Ma, secondo altre fonti, Giorgia Meloni potrebbe anche rimettere in pista una vecchia ipotesi di Mario Draghi che implica l’estensione a una sorta di 'Opzione uomo', che a quel punto diventerebbe come un 'Opzione tutti'.
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Come funziona e quanto si perde
Innanzitutto i requisiti. In pratica, come accade oggi per le lavoratrici, anche i lavoratori dovrebbero poter accedere alla pensione a 58-59 anni e 35 anni di contributi, a condizione che accettino il calcolo interamente contributivo del trattamento: il che solitamente comporta un taglio dell’importo variabile a seconda degli anni di lavoro precedenti al 1995, un taglio che può andare dal 15 al 30 per cento. È evidente che sul piano strettamente legislativo l’estensione di una formula sperimentata richiede tecnicamente due righe di norma e, da questo punto di vista, costituirebbe una via agevole da seguire.
La possibile modifica
Ma non mancano le riserve. Innanzitutto, Opzione Tutti non risolve il problema della flessibilità in uscita perché potrebbero permettersela in pochi, se si considera il costo elevato per ottenerla. In secondo luogo, i sindacati propendono per altre soluzioni: Quota 41, che è anche il cavallo di battaglia della Lega, e uscita flessibile a 62-63 anni, con la possibilità di discutere in questo caso una possibile riduzione dell’assegno rispetto all’età di vecchiaia standard fissata a 67 anni. Insomma, la partita è aperta. Se, però, si dovesse andare in direzione di Opzione Tutti, non è da escludere che l’età di accesso venga elevata a 60-61 anni, a seconda che si tratti di lavoratori dipendenti o autonomi.
La scelta di andare in pensione con Opzione Tutti, a quel punto, comporterebbe una penalizzazione implicita meno onerosa nel calcolo dell’assegno. In media si ha un taglio variabile tra il 10 e il 20% rispetto alle regole del sistema misto. Ma si tratta di percentuali che vanno viste caso per caso, perché entrano in gioco molteplici aspetti.
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