Covid, record di Green pass nel D-day: ora è corsa al tampone

Venerdì boom di test anti-Covid, emesse oltre 867mila carte verdi in 24 ore. In crescita le prime dosi di vaccino. Il Nobel Parisi: avanti con la terza iniezione

Il Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi

Il Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi

Chi non si è ancora vaccinato si precipita a fare il tampone. L’effetto D-day si fa sentire. Il risultato? Venerdì, giornata d’esordio dell’obbligo della carta verde per andare al lavoro, è stato registrato il record di Green pass emessi: 867.039 in 24 ore, superando il picco del giorno precedente (860.094).

Covid in Italia: il bollettino del 17 ottobre

Il boom è dovuto soprattutto alla corsa ai tamponi: ieri ben 653.827, quasi il doppio rispetto al venerdì precedente, quando furono 351.870. Dalla struttura del commissario all’emergenza Francesco Figliuolo segnalano poi la crescita delle prime dosi di vaccino: ieri 69mila, oltre diecimila in più rispetto al venerdì precedente.

Covid, Burioni: "E' contagiosissimo"

Tamponi: + 57% in un mese

Intanto, si delinea il bilancio del primo giorno di Green pass obbligatorio. L’Inps ha registrato un aumento di 17.340 lavoratori ammalati rispetto al venerdì precedente: 94.191 contro i 76.851. L’incremento è stato inferiore alla media, ma comunque alto, tra i lavoratori pubblici (+18,3%), superati dai lavoratori ‘privati tutelati’ (+21,1%). Malati da pass? I medici di famiglia invitano alla cautela, spiegando che "non si può confrontare – dicono dal sindacato Fimmg – il venerdì di questa settimana con il venerdì scorso, quando ancora eravamo in estate. C’è stata una settimana di pioggia e freddo, un abbassamento delle temperature di dieci gradi e i primi casi di influenza".

Ci sono poi stati gli "assenti ingiustificati", i dipendenti che cioè si sono recati al lavoro senza tuttavia essere in regola con la certificazione e sono stati quindi respinti. In polizia ce ne sono stati 172, numero residuale rispetto all’organico di 98mila poliziotti. Il sindacato Siulp ha scritto tuttavia al premier Mario Draghi per chiedere tamponi gratis per le forze dell’ordine e la non decurtazione dello stipendio se il dipendente dimostra di non essere riuscito a prenotare l’esame.

Il dato più evidente è tuttavia quello dell’impennata di certificazioni verdi emesse: oltre 1,6 milioni tra giovedì e venerdì. La parte del leone l’hanno fatta i tamponi, responsabili del 75% dei pass. Si vedrà se nei prossimi giorni il sistema riuscirà a tenere vista la sempre crescente richiesta. C’è comunque, evidenziano dallo staff del generale Figliuolo, anche un aumento delle somministrazioni di prime dosi di vaccino anti-Covid. Le iniezioni sono salite complessivamente a 87.398.989; in 43,7 milioni hanno concluso la campagna vaccinale, pari a circa l’81% della platea degli over 12.

Spingere l’acceleratore sui tamponi e proseguire rapidi con la campagna vaccinale, puntando ad aumentare le prime dosi e andando spediti con le terze dosi: va affrontata così, per il Nobel Giorgio Parisi, la fase attuale della pandemia di Covid-19: una situazione che ha definito "sul filo del rasoio" e nella quale potrebbe bastare poco per assistere a una ripresa dei casi. "Fare la terza dose del vaccino è fondamentale perché riduce ulteriormente la probabilità di prendere la malattia in forma sintomatica e grave", dice Parisi, che propone tamponi gratuiti ai minori e a prezzo politico, per esempio a 5 euro, per gli adulti.