Pandemia dei non vaccinati: sale l’allarme. Ancora 270mila toscani senza prima dose

Contagi in crescita (per adesso moderata). La strategia: convincere gli indecisi e accelerare sul booster con i medici di famiglia

Una giovane riceve la dose del vaccino

Una giovane riceve la dose del vaccino

Firenze, 8 novembre 2021 -  Avanti con le terze dosi, ma anche a convincere almeno una parte di esitanti tra gli oltre 267mila toscani (over 12) che ancora non hanno fatto il vaccino, per continuare a contrastare, e con più forza, l’avanzata della quinta ondata epidemica. E’ ancora in crescita il tasso di incidenza di nuovi positivi per 100mila abitanti in Toscana. Dai 45 casi della settimana 18-24 ottobre era salito a 58 nell’ultima di ottobre e ieri ha raggiunto i 62. L’incremento dei casi settimanali è stato del 7%, nettamente inferiore a quello della settimana precedente (30%) ma anche di quella prima (16%). Con il lunedì festivo e la ridotta attività di tamponi (52.948 quelli di prima diagnosi effettuati, ovvero circa 2.000 in meno della settimana precedente) la crescita dei nuovi casi potrebbe essere sottostimata. La maggior circolazione virale è evidenziata dall’aumento dell’incidenza di positivi sugli esami molecolari effettuati, passata dal 3,9% al 4,3%, sulla quale tuttavia incide il minor numero di tamponi processati. La crescita c’è, insomma, ma non è esponenziale, diversamente le percentuali sarebbero state nettamente superiori.

Una giovane riceve la dose del vaccino
Una giovane riceve la dose del vaccino

Lo scorso anno, nella stessa settimana, la Toscana – a mani nude, senza vaccini – stava raggiungendo il picco della seconda terribile ondata, con 16.034 casi a fronte dei 2.282 registrati in quella che si è chiusa ieri. Per quanto riguarda i ricoveri un anno fa eravamo a 1.700, ieri a 298, le terapie intensive erano occupate da 226 pazienti a fronte dei 27 di ieri. Un altro mondo, con un’altra prospettiva. Anche se la pandemia dei non vaccinati in Europa fa già paura, e anche in Italia potrebbe determinare una crescita importante dell’occupazione di posti letto nelle prossime settimane. «Per questo non dobbiamo mollare di un centimetro, cercando di convincere quanti più toscani possibile a vaccinarsi", incalza il governatore Eugenio Giani.

A livello nazionale è del 4% l’occupazione delle terapie intensive e del 6% (con un aumento dell’1%) quella in area medica non critica negli ospedali, sotto alle soglie fissate dagli indicatori rispettivamente del 10% e del 15%, secondo i dati dell’Agenzia nazionale dei sistemi sanitari regionali (Agenas). In Toscana si equivale il peso dell’occupazione di posti letto in area medica e in area critica, entrambi al 5%.

E ora si punta ad accelerare sulle terze dosi, la Toscana ne ha già fatte 211mila, un decimo di quelle somministrate in tutto il Paese. Se, ormai come sembra, la platea dei candidati sarà presto estesa almeno ai cinquantenni per scendere alle altre fasce d’età, e si comincerà a vaccinare anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni, la Toscana dovrà mantenere alta la capacità vaccinale. Per questo oltre ai pochi hub di riferimento per provincia che resteranno aperti, agli spoke (i punti vaccinali interni ai presidi territoriali delle Asl), alle farmacie, la Regione completerà l’accordo con i medici di famiglia – che passerà in giunta – in modo che dalle prossime settimane, quando la percentuale di over 80 con richiamo già effettuato sarà ulteriormente cresciuta (ora sono 110mila i vaccinati con terza dose in quella fascia d’età su 320mila residenti), saranno in grado di vaccinare anche gli assistiti di altre fasce d’età che potranno prenotare sia attraverso il portale, sia chiamando direttamente l’ambulatorio.