Vini, la Croazia deposita la menzione Prošek: nella Ue scoppia la guerra delle bollicine

Per Federvini “va considerata inaccettabile in quanto altro non è che un tentativo di imitazione della denominazione “Prosecco“

Una manifestazione in piazza a difesa del Prosecco, minacciato dal Prosek croato

Una manifestazione in piazza a difesa del Prosecco, minacciato dal Prosek croato

È stata pubblicata oggi in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la domanda di registrazione della ‘’menzione tradizionale’’ Prošek da impiegare nell’etichettatura e presentazione di ben quattro vini croati a denominazione di origine protetta. La formulazione della ‘’menzione tradizionale’’ Prošek da impiegare nell’etichettatura e presentazione di ben quattro vini croati a denominazione di origine protetta “va considerata inaccettabile in quanto altro non è che un tentativo di imitazione della denominazione “Prosecco“, che identifica una denominazione di origine riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e che ogni tentativo di emulazione o indebolimento di tale denominazione deve essere respinto con forza”.

Questo il commento di Federvini alla pubblicazione oggi in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea della domanda di registrazione da parte della Croazia. Federvini “chiede che venga dato immediato avvio a un coordinamento tra i rappresentanti della filiera coinvolta e il Governo per opporsi alla domanda” si legge in una nota. In tale prospettiva, Federvini richiama il Regolamento europeo in materia (1308/2013) nel quale - all’articolo 103 - si stabilisce che ogni denominazione di origine, come il nostro Prosecco, deve essere difesa da ogni tentativo di imitazione, anche attraverso la semplice traduzione linguistica, e da qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, ivi inclusa qualsiasi altra pratica che possa indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto. 

“Appare superfluo sottolineare quanto il termine Prošek oltre a essere chiaramente illegittimo, sarebbe fortemente fuorviante per i consumatori internazionali e penalizzante per l’export dei produttori italiani - dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini -. Stiamo assistendo ad un assalto alla nostra cultura e alla nostra storia, oltre che alla chiara evocazione di un nostro prodotto fortemente identitario. Federvini chiede quindi di reagire come sistema paese e in tal senso auspica lo sviluppo di un’azione che veda coinvolti tutti i rappresentanti della filiera in coordinamento con il Governo e in particolare con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli“.

La vicenda “Prosek“ crea un pericoloso precedente in Europa, andando completamente contro la filosofia delle denominazioni europee e rischiando di danneggiare fortemente i produttori italiani di Prosecco. Per questo apprezziamo e siamo al fianco del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che oggi nell’informativa al Senato ha confermato un’azione politica forte e compatta nei confronti di Bruxelles a difesa del vino tricolore. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.