Covid e quarantena, cosa succede ora. Ecco come potrebbero cambiare le regole

Pressing delle Regioni, domani il parere del Cts. Verso riduzione per chi ha la terza dose di vaccino

Roma, 28 dicembre 2021 - Le regole sulla quarantena - nello specifico sulla durata - potrebbero cambiare. Perché se da un lato ci sono circa 2,5 milioni di italiani in isolamento e ricoveri e terapie intensive oltre i valori soglia, la quarta ondata del Covid segnata dalla rapida diffusione della variante Omicron rischia di paralizzare l'Italia, con picchi che potrebbero toccare i 10 milioni di persone in isolamento, come ipotizza l'infettivologo dell'Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Altro fattore da considerare, la minor aggressività dei sintomi nelle persone vaccinate con terza dose.

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E allora ecco che virologi e governatori spingono sulla riduzione della quarantena e lanciano l'idea di un mini isolamento per chi ha ricevuto la terza dose di vaccino. E' in questa direzione quindi che potrebbe andare il governo, anche dopo aver sentito il parere del Comitato tecnico scientifico che si pronuncerà domani. Che una riflessione in questo senso è stata fatta viene confermato anche dal commissario all'emergenza Figliuolo, che ha dichiarato: "Gli scienziati stanno studiando con l'Istituto Superiore di Sanità".

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Cosa succede ora

Secondo le prime informazioni si potrebbe arrivare a una riduzione del periodo di isolamento, esclusivamente per i contatti stretti, fino a 3-5 giorni. Al momento, infatti, la quarantena per i contatti di un positivo è di 7 giorni per i vaccinati e di 10 per chi non ha la copertura vaccinale. Tra i principali sostenitori della quarantena breve c'è il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che peraltro auspica anche l'allargamento dell'obbligo vaccinale. Quello, cioè, che potrebbe essere il prossimo step dopo la riduzione della quarantena. "Bisogna cambiare le regole al più presto prima che si blocchi un intero Paese", dice Toti rilanciando le dichiarazioni di Bassetti.

Al momento, infatti, per rientrare tra i 'contatti stretti' basta una stretta di mano o, per esempio, la permanenza in un luogo chiuso senza la mascherina con una persona risultata poi positiva. Situazioni sempre più all'ordine del giorno, soprattutto nelle scuole italiane, come dimostra la diffusione del contagio tra i più piccoli. "Condivido la revisione delle regole della quarantena - è il parere del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - che andrebbe ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose. Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il Paese". Concorde anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale "è ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato".

Tra i sostenitori della mini quarantena c'è anche la Fondazione Gimbe. "Chi ha fatto il vaccino con la terza dose - sostiene il presidente, Nino Cartabellotta - è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta".

E i colori delle regioni?

Non è escluso inoltre che l'eventuale rimodulazione del tempo di isolamento, in considerazione di una mutata situazione epidemiologica dovuta soprattutto a Omicron, possa portare anche alla revisione dei colori delle regioni, magari restringendo i provvedimenti a territori più circoscritti, come le province.

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