Quarantenni in ritardo a Perugia E 200mila umbri non fanno il vaccino

Il commissario D’Angelo annuncia le dosi in notturna all’hub di Cucinelli dalle 20 alle 24 e il coinvolgimento dei medici di famiglia. I sanitari no-vax per adesso restano al loro posto

L’Umbria marcia spedita sul fronte vaccini e si attesta quarta per somministrazioni rispetto alla classifica italiana. Ma, all’interno del territorio si registrano criticità per la fascia 40-50 con Perugia capoluogo fanalino di coda (dove sono stati pre-allertati in pochissimi) rispetto agli altri territori che viaggiano spediti anche a causa dei pochi punti vaccinali. Tanto che da lunedì, per due settimane, il commissario straordinario Massimo D’Angelo ha previsto un intervento straordinario con le dosi in notturna, dalle 20 alle 24, all’interno del punto di somministrazione presso la struttura di Solomeo dell’azienda Cucinelli. L’obiettivo "è incrementare interventi ad hoc per la popolazione, per garantire le fasce di età oggetto di vaccinazione e soprattutto per recuperare quelle che sono indietro", come Perugia appunto.

Secondo D’Angelo la ’colpa’ dei ritardi è anche legata al blocco di AstraZeneca: i 4mila soggetti che non avevano avuto la seconda dose sono stati ’recuperati’. In questo modo, ha precisato D’Angelo, "puntiamo ad intensificare le attività vaccinali nelle aree del perugino, un intervento ritenuto fondamentale visto che la fascia di età poi ce lo consente". Il commissario ha sottolineato che "entro il 30 giugno garantiremo a tutti i 40enni la prima dose".

Intanto aumenta la quota dei ’resistenti’ al vaccino: "Sono circa 200mila" ha confermato lo stesso D’Angelo. Si tratta di coloro che non si sono vaccinati, né prenotati e neanche hanno dato la pre-adesione. Sono quelli che insomma per adesso stanno "alla" finestra per capire come evolveranno le cose. E si tratta di una bella fetta di umbri, dato che i vaccinabili (dai 12 anni in sù) sono circa 790 mila: quindi il 25% per adesso non si vaccina. "Anche per questo motivo da lunedì scenderanno in campo i medici di famiglia – ha spiegato D’Angelo – a cui per ora saranno assegnati i vaccini Moderna. I medici potranno vaccinare qualcisasi classe di età e i pazienti saranno loro assegnati con il sistema di prenotazione della Regione. Siamo fiduciosi del fatto che riescano a sensibilizzare i propri pazienti".

Proprio su questo fronte allo stato nessun intervento è stato stabilito per quei medici e infermieri che hanno deciso di non vaccinarsi. "Stiamo ancora valutando quanti sono questi medici, se c’è una norma la applicheremo – ha spiegato l’assessore Luca Coletto –. Ma mettere a riposo sia infermieri che medici potrebbe essere dannoso per tutto il sistema sanitario. Andranno calibrate azioni per mantenerli, in servizio".

"Entro agosto – ha concluso D’Angelo – chi ha chiesto di essere vaccinato sarà coperto dalla prima dose. Non riteniamo comunque per ora di anticipare l’intervento vaccinale della seconda dose, di riportarla a 21 giorni". E poche sono state anche le defezioni degli under 60 che avevano fatto la prima dose con AstraZeneca.

Michele Nucci

Erika Pontini