Cresce il contingente No Vax in Lombardia: negli ospedali pubblici 393 sanitari sospesi

Infermieri per la maggior parte, ma ci sono anche 31 medici. La struttura col numero più alto di accertamento e sospensioni sono gli Spedali Civili di Brescia

Sanitari no vax in un corteo di protesta

Sanitari no vax in un corteo di protesta

Milano - Negli ospedali pubblici della Lombardia sono 393 i sanitari che non hanno provveduto a vaccinarsi contro il Coronavirus e per questo sono stati sospesi dal servizio. Gli accertamenti condotti su medici, operatori e personale sanitario fino al 22 settembre sono stati 996, quelli conclusisi con una sospensione sono, quindi, oltre il 39% del totale. Fino al 14 settembre gli accertamenti erano stati 851 e i sospesi 299, pari al 35% del totale. Il contingente No Vax tra i sanitari della strutture pubbliche è quindi in lieve aumento. Tra i 393 fin qui sospesi, 31 sono medici, 235 infermieri e 73 operatori di interesse sanitario, mentre i rimanenti appartengono alle altre categorie (personale tecnico sanitario, della riabilitazione, di vigilanza e ispezione).

È quanto emerge dalle tabelle fornite dall’assessorato regionale al Welfare. Sul totale dei 996 operatori sottoposti ad accertamento nelle strutture pubbliche lombarde (Agenzie di Tutela della Salute, Aziende Socio Sanitarie Territoriali e Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), 384 sono stati riammessi per eseguita vaccinazione, il 38,5%. Fino al 14 settembre la percentuale di coloro che sono stati riammessi in corsia per avvenuta vaccinazione era pari al 39,6% sul totale degli 851 accertamenti condotti: in lieve calo, quindi. Tornando ai dati aggiornati al 22 settembre, in 14 hanno cambiato mansione mentre 69 sono stati esonerati dal vaccino. Per 136 la procedura di accertamento è ancora in itinere. La struttura con il più alto numero di accertamenti ricevuti (111) e di sanitari sospesi (39) sono gli Spedali Civili di Brescia. Alla stessa data le Agenzie di Tutela della Salute lombarde hanno trasmesso complessivamente 7.394 atti di accertamento (2.051 dall’ATS di Milano), di cui 1.083 verso strutture pubbliche, 1.122 accreditate o convenzionate, 8 studi professionali, 81 farmacie e parafarmacie e 145 altri enti (in 4.995 casi il datore di lavoro è ancora in corso di verifica o non verificabile).