Scuola, allarme bidelli: troppo pochi Non bastano ad aprire tutti gli istituti

Crollo di incarichi aggiuntivi dopo la fine dell’emergenza Covid: e qui meno del resto della Toscana. Procede in compenso la grande "infornata" dei prof: domenica la giornata record, 150 immessi in ruolo

Migration

L’ultimo non chiude la porta. E purtroppo rischia perfino di non riaprirla. L’ultimo bidello, mestiere chissà perché ribattezzato personale non docente, in genere l’idolo degli studenti, se non altro perché privo di registro. Il freddo sulla prima campanella riguarda anche lui.

Motivo? Semplice: sono troppo pochi. Negli anni del Covid se non altro era stato finanziato l’organico aggiuntivo. Risorse straordinarie per rafforzare il personale e venire incontro all’emergenza pandemia. Un intervento che per un paio di anni ha attenuato le conseguenze della corsa alla pensione e insieme dei tagli, uno dei termini che a scuola è temuto quasi più della parola bocciatura.

Ora addio. Il ministro ha confermato che il personale Covid non sarà rinnovato. Da una parte è logico, essendo venuta meno l’emergenza sanitaria un po’ in tutti i campi. Dall’altra apre una fase di pesante imbarazzo, soprattutto per i presidi.

Il problema nasce soprattutto nelle succursali, la "prolunga" delle scuole per far fronte alla carenza di spazi. E diventa drammatico negli istituti comprensivi. Ci sono dirigenti che hanno un florilegio di sedi, perfino in doppia cifra. E dappertutto dovresti avere un bidello che ti facilita il compito. E questo non sarà possibile.

Rimaneva una strada: quella dell’organico aggiuntivo fuori dell’esperienza Covid, qui è arrivata la doccia fredda. "Sembra che nessuno abbia tenuto conto delle caratteristiche della provincia: ci hanno dato meno incarichi che a tutti gli altri". Ovvero il resto della Toscana.

La denuncia arriva da Maurizio Tacconi, responsabile della Cgil Scuola. E la correda di cifre.

Un solo assistente di segreteria in più, altra categoria sempre più rarefatta. Sei assistenti di laboratorio e 17 bidelli. Il tutto su una realtà che vanta 51 istituzioni scolastiche ed un territorio di oltre 3200 chilometri quadrati. Che c’entra? C’entra perché incidono nella distanza tra una sede e l’altra. Pisa per 52 istituti ha avuto un surplus di 58 bidelli, più di uno a realtà scolastica, e con un territorio nettamente inferiore. Grosseto 35 su 32, Firenze 97 ma su 107 istituti complessivi.

"Abbiamo chiesto una rivalutazione delle quote al direttore dell’ufficio scolastico regionale". In sintesi: se latitano i pani e i pesci o troviamo chi li moltiplica per tutti o ripartiamo in parti uguali le provviste. In compenso siamo usciti dalla domenica record sul piano delle assunzioni: 150 in un colpo solo. Professori di sostegno, una delle categorie che da anni fanno fatica a riempire tutti gli spazi.

Dieci all’infanzia, 58 alla primaria, 45 alle medie e 37 alle superiori. Peccato che i concorsi siano in ritardo, rinnovando il rischio che diverse cattedre restino scoperte. E a quel punto sarebbe inutile chiudere la porta: avvertite il bidello, sempre che riusciate a trovarlo.

Alberto Pierini