Ucraina, in fuga dalla guerra anche il gatto Stepan, star del web

Il micione tigrato di Kharkiv ha 1,1 milione di follower su Instagram. Il dramma degli animali

Roma, 19 marzo 2022 - Dalla guerra in Ucraina alla Francia. Anche il gatto Stepan, star del web, è riuscito a salvarsi dalle bombe. Ha 13 anni e 1,1 milioni di follower su Instagram. Una piccola celebrità in Ucraina e non solo. Anche la cantante americana Britney Spears, lo scorso anno, aveva pubblicato una sua fotografia sui suoi canali, riscuotendo oltre 1,3 milioni di like.  Stepan viveva a Kharkiv con la sua famiglia, che ne pubblicava spesso sull’account ‘Loveyoustepan’ fotografie accanto a calici di vino o in situazioni di festa. A suscitare simpatia nei follower era l’espressione imperscrutabile del felino, che sembrava suggerire noia o indifferenza.

Il gatto Stepan e la guerra

Lo scorso 24 febbraio però la tranquilla routine dell’animale e dei suoi padroni è stata sconvolta dalla guerra: in un lungo post di tre giorni fa è raccontato l’attacco a Kharkiv, che ha colpito proprio l’edificio in cui abitava. Da qui il racconto della fuga in treno verso Leopoli, il passaggio al confine polacco. Dalla Polonia, grazie all’aiuto di una associazione di blogger e influencer, sono riusciti a raggiungere la Francia "per attendere il giorno in cui potremo tornare a casa. Adesso stiamo bene".

Guerra Ucraina: la fuga del gatto Stepan, star web
Guerra Ucraina: la fuga del gatto Stepan, star web

La fuga del micione tigrato

Nelle foto a corredo del post, in ucraino e in inglese, si vedono alcuni momenti della fuga del gatto dall’Ucraina (in un trasportino, nel giaccone di una persona, in quello che sembra il vagone di un treno), ma anche drammatiche immagini di devastazione della città e dei palazzi di Kharkiv.

La guerra degli animali

Esiste anche una guerra che coinvolge gli animali in Ucraina, soprattutto cani e gatti. Molti sono fortunati perché i proprietari decidono di fuggire insieme a loro, ma per quelli che vivono nei rifugi e negli allevamenti, molti dei quali fuori da ogni controllo, la situazione è drammatica e la loro vita è appesa a quella di chi si prende cura di loro. "Molti allevatori ucraini non sono in regola - spiega Valentina Bagnato, responsabile di Oipa international (Organizzazione internazionale protezione animali) -. Tanti cercano di uscire dal Paese portandone anche 30 cani, stipati in furgoni che viaggiano anche per 50 ore. Ma alla frontiera vengono fermati perché secondo il regolamento europeo del 2013 non possono uscire più di 5 animali alla volta e non allo scopo di vendita, tutti con passaporto, vaccini e antirabbica che è richiesta per i cani che escono dall’Ucraina. Alcuni riescono a passare quando ci sono veterinari alla frontiera che chiudono un occhio vista la situazione di emergenza".

Le regole in Italia

In Italia il ministero della Salute ha predisposto una deroga al regolamento, per via della guerra, che permette l’ingresso nel nostro Paese di animali sprovvisti di passaporto Ue, "ma in Polonia non è così - continua Bagnato - e il rischio è che questi animali vengano suddivisi in gruppi e poi rivenduti al mercato nero, quando non abbandonati".

Andrea Cisternino

Diversa la situazione nei rifugi. Andrea Cisternino, fotografo di moda e di Formula 1, vive a nord di Kiev dove ha aperto il Rifugio Kj2 che ospitata 400 tra cani, gatti, cavalli, mucche, pecore, maiali, oche, galline. "Hanno ancora cibo per una settimana o dieci giorni - racconta Riccardo Laganà, il referente italiano del rifugio -. Gli animali stanno mangiando una volta al giorno, ma è meglio che niente. Lanciamo un appello: cercare di trovare un corridoio per portare aiuti non economici ma viveri per questi animali".