"Togliere le mascherine all’aperto". Solo il Cts frena: è ancora presto

Pressing di Salvini per imitare Israele e Londra. Lo pneumologo Richeldi: sufficiente tenerle al chiuso

Considerate, a partire dalle prime immagini trasmesse da Wuhan, il simbolo della pandemia, le mascherine iniziano a ‘stare strette’. La campagna di vaccinazione che avanza, le prossime riaperture e l’aria di 'zona bianca' hanno creato nel Paese un clima di ottimismo che sembra mal conciliarsi con le ormai poco sopportare protezioni. Sulla questione di un prossimo allentamento delle misure di prevenzione del contagio le posizioni sono, tuttavia, ancora discordanti.

Ad aprire a un possibile abbandono delle mascherine all’aperto in vista dell’estate è stato Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma. "I luoghi chiusi rappresentano ancora un rischio, credo che dovremo tenere la mascherina per tutta l’estate. All’aperto, e in questo l’estate aiuta – ha spiegato Richeldi – possiamo cominciare invece a pensare ad una deroga dell’obbligo".

Sulla stessa linea il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, due giorni fa, ha prospettato per fine luglioagosto "uno scenario che ci permetterà di togliere la mascherina all’aperto". Scende più in dettaglio il suo omologo Pierpaolo Sileri, che, per eliminare l’obbligo dei dispositivi di protezione individuale all’aperto, "laddove non c’è assembramento", fissa l’obiettivo del "50% della popolazione vaccinata con almeno una dose". Rimarrà, sostiene Sileri, "l’obbligo al chiuso, ma in un luogo in cui sono presenti tutte persone vaccinate la mascherina potrà essere tolta". Di prospettiva concreta, guardando ad agosto, ha parlato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. "Via le mascherine all’aperto ad agosto? Dico di sì, perché si stanno attuando diverse strategie per arrivare in modo pervasivo a tutti con i vaccini. E se le dosi arriveranno, questo ci porterà, con un’alta percentuale di vaccinati, a togliere la mascherine probabilmente, come è accaduto negli Usa, all’aperto e ovviamente in spiaggia".

Sul fronte politico la battaglia ‘no mask’ è cavalcata, con toni più drastici, dal segretario della Lega Matteo Salvini. "Spero di ammainare il prima possibile queste mascherine. Dove le stanno superando – ha affermato Salvini – non sta succedendo nulla. Guardiamo quello che sta accadendo in altri Paesi: in Israele, a Stoccolma, a Londra. Spero che questa sia l’estate del boom turistico". Un punto che il leader del Carroccio non perde occasione di ribadire: "stavo messaggiando con Bassetti, – ha detto ieri nel corso della conferenza stampa sul fisco del partito – l’auspico è che da metà giugno almeno all’aperto non ci sia più bisogno di mascherina".

A frenare (almeno per ora) sulla prospettiva di un’estate a viso scoperto è, invece, Mario Draghi. "Vorrei raccomandarvi di continuare ad usare la mascherina. Riapertura – ha precisato ieri il presidente del Consiglio – non significa l’abbandono di tutti quei comportamenti essenziali per evitare il ripetersi di un’esplosione dei fenomeni di contagio. Rimane, quindi, necessario continuare a seguire tutti i protocolli stabiliti quindi mascherina, distanziamento, sistemi di areazione". Ad oggi la posizione ufficiale del Comitato tecnico scientifico e del ministero della Salute è che anche i vaccinati devono continuare a indossare le mascherine. Non è escluso che, nei prossimi mesi, tale posizione venga riconsiderata ma al momento, con la campagna di vaccinazione arrivata sì e no a un terzo – fanno sapere fonti del Cts – "la questione non è assolutamente sul tavolo".