Tutor anti-assembramenti alle fermate dei bus. Ritorno a scuola, nasce il modello Toscana

Ecco il piano della Regione per riportare da oggi nelle classi la metà degli oltre 160mila studenti delle superiori. Potenziate le corse dei mezzi pubblici, filtri agli ingressi degli istituti e uscite scaglionate: stanziati quasi 5 milioni di euro

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All’alba di stamani, a squarciare l’aria ghiaccia di una Toscana scombussolata da un freddo tosto come non mai, ci saranno i motori di 3.278 bus, ben 329 (l’11%) in più di un qualsiasi giorno feriale, pronti a percorrere in lungo e in largo le strade del Granducato per ’scortare’ a scuola, il più spalmati e distanziati possibile, la metà degli oltre 160mila studenti iscritti agli istituti superiori della regione.

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È proprio il potenziamento dei mezzi pubblici – per il quale la Regione ha stanziato 4 milioni di euro – l’arma più affilata in mano al governatore dem Eugenio Giani per affrontare lo spettro contagi da ritorno sui banchi. La Toscana ha spinto forte sull’acceleratore della sicurezza in queste settimane tanto da essere l’unica domani, insieme a Val d’Aosta e Abruzzo, a riportare in classe gli studenti mettendo in congelatore, per il 50% di loro, la mai troppo amata didattica a distanza.

Il sistema di trasporto pubblico toscano – coordinato dall’assessorato regionale ai trasporti attraverso il lavoro del Comitato permanente regionale sul tpl con le sue dieci articolazioni provinciali – sarebbe stato pronto ad accogliere gli studenti già dal 7 gennaio, e il boccone di quattro giorni di slittamento non è andato giù a parecchi addetti ai lavori, "avviliti" da una decisione calata dall’alto dopo che negli uffici fiorentini si era lavorato a ritmo serrato per organizzare e potenziare un sistema in grado di reggere l’urto del ritorno in classe.

"Abbiamo voluto garantire sicurezza sia dentro i mezzi di trasporto, dove la responsabilità e la competenza erano nostre, che fuori, alle fermate o nelle aree vicine, dove non sarebbe stato compito della Regione" dice infatti gonfiando il petto l’assessore Stefano Baccelli che accarezza l’idea di un ’modello toscano’ che possa fungere da ispirazione per altre regioni pur ammettendo che "solo la prova dei fatti potrà dimostrare se il nostro lavoro sarà stato sufficiente". Già perché oltre al potenziamento dei bus, che si somma a un incremento di 233 mezzi già adottato a settembre e si affianca alle 17 corse aggiuntive di supporto al servizio ferroviario regionale, la Toscana ha puntato forte, oltre che su uno scaglionamento di ingressi e uscite degli studenti differenziati scuola per scuola, anche su una sorta di ’prefiltraggio’ che verrà effettuato alle fermate. Si chiama infatti ’Ti accompagno’ il progetto (costato un altro mezzo milione di euro) studiato per smistare gli utenti, in particolare gli studenti, sulle corse ed evitare assembramenti alle fermate. ’Ti accompagno’ sarà attivato alle fermate nei pressi degli istituti scolastici. Uno o più tutor (guardie giurate, personale di associazioni di volontariato o di cooperative sociali, a seconda del progetto presentato dalla singola Provincia di riferimento) presidieranno le fermate e gestiranno il flusso degli utenti, soprattutto studenti, li informeranno sui mezzi in arrivo, monitoreranno i flussi e gestiranno le possibili criticità in collaborazione con le forze dell’ordine e le polizie locali. E poi, aggiunge Giani, "abbiamo il progetto ‘scuolaSicura’, perché i casi sospetti registrati durante le attività scolastiche siano subito sottoposti a tamponi". Così mentre non si placano le polemiche tra gran parte degli studenti che parlano di "soluzioni tardive e insufficienti", la Toscana arriva al giorno X tra speranze e timori.