Ucraina, la testimonianza: "Mia mamma sola a Kiev. Il nostro popolo vuole la pace"

Maryna Shavrova, 50 anni, insegnante, vive a Firenze da 16. "Non ci aspettavamo nulla di simile. Grazie per la solidarietà dei fiorentini"

Maryna Shavrova, insegnante ucraina che vive a Firenze da 16 anni

Maryna Shavrova, insegnante ucraina che vive a Firenze da 16 anni

Firenze, 24 febbraio 2022 - “Che giornata terribile. Sono agitatissima per mia mamma, 80 anni, da sola nel suo appartamento di Kiev. Ma noi ucraini siamo forti, pronti a combattere facendo sentire la nostra voce e usando le armi della cultura”. Maryna Shavrova, 50 anni, insegnante, vive a Firenze da 16. È venuta in riva d’Arno “per amore dell’arte” ed ha una figlia. Mentre parla con noi corre verso il presidio organizzato dalla comunità ucraina in piazza Signoria.

“Nessuno poteva immaginarsi che la Russia sarebbe arrivata a tanto - dice -. Mia mamma, nei giorni scorsi, allontanava l’idea. Davvero, le sembrava un rischio lontano. Sperava si trattasse dell’ennesima provocazione”. E invece da stamani all’alba si è iniziata a scrivere un’altra bruttissima pagina di storia. “Ho sentito mia mamma stamattina - racconta Maryna -. Sembra tranquilla. È nata nel 1941 e sa che cosa è la guerra. Ha patito il freddo e la fame. È intellettualmente vivace e fa di tutto per non farsi prendere dal panico”. Sta chiusa in casa, “perché il bunker del palazzo è stato anni fa venduto a un privato”.

“Non ci resta che stare continuamente in contatto via Messenger - dice la signora -. Per fortuna le comunicazioni funzionano senza problemi. Mia mamma non ha fatto particolari scorte alimentari. Davvero, a Kiev nessuno ci credeva. E invece siamo in guerra. Eppure tutto il mondo deve sapere che noi ucraini abbiamo sempre voluto la pace”.

Quando ieri pomeriggio Maryna ha letto che l’ambasciata russa aveva lasciato Kiev, ha capito che “tutto stava precipitando”. “Lo stress mi sta divorando - afferma -. Mia mamma non è mai venuta qui. È anziana e legata alla sua città. Col covid, poi, tutto è diventato più difficile. Sono stata da lei lo scorso aprile. E ora non posso far altro che chiamarla. Speriamo che questo incubo finisca alla svelta. È importante che i fiorentini ci stiano vicini. So che ci sono già iniziative in corso. Un grazie di cuore a tutti”.