"Uno scandalo nazionale Blocchiamo l’ingiustizia"

Levata di scudi da parte della politica: "Non esiste, è una mattanza sociale". E anche Confindustria prende le distanze: "Troviamo subito una soluzione"

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di Paola Fichera

Il primo a correre davanti alla Gkn già occupata dai lavoratori è stato il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, seguito dalla sua giunta, e subito dopo è partita la staffetta dei quarantuno sindaci dell’area Metropolitana. Subito mobilitati dal sindaco Dario Nardella: "Non esiste, questo è uno scandalo nazionale. Non si chiudono gli stabilimenti con le mail e i lanci d’agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro. Gkn verrà immediatamente convocata. Siamo pronti a qualunque iniziativa finalizzata a bloccare questa ‘mattanza sociale’". E i toni sono ancora più duri: "siamo di fronte a un gesto inaudito di tracotanza che svaluta il lavoro e svincola il profitto dalla responsabilità verso i lavoratori che lo hanno creato e fatto crescere. Bisogna mettere un freno con penali durissime, in tutta Europa, verso queste modalità barbare. Intervenga immediatamente il governo, senza esitazioni e con fermezza. Vogliamo chiarimenti subito".

Confindustria, chiamata in causa dai sindacati, prende, invece, le distanze: "prendiamo atto della procedura di licenziamento collettivo aperta in totale autonomia da Gkn Driveline", ma spiega di "non aver avuto alcuna informazione" e che "prende le distanze" dalle modalità. Anzi "garantisce l’impegno a fare tutto il possibile e in tutte le sedi opportune, per giungere ad una soluzione che tenga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, comprese le aziende dell’indotto".

Immediata la scesa in campo dell’Unità di crisi della Regione. "Quanto accaduto è inaccettabile e di gravità inaudita – ha detto il governatore Eugenio Giani – ho già sentito il ministero dello Sviluppo economico e l’amministratore delegato della multinazionale britannica. Senza comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Il governo deve intervenire, questo è un caso nazionale".

"Sono in contatto con il presidente Eugenio Giani per le vicende del gruppo Gkn – replica la viceministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde (M5s) – e gli ho confermato che il Mise è a supporto della Regione per la gestione della vertenza. Lo dico con forza licenziare dei dipendenti inviando delle email è assolutamente inaccettabile e non rispettoso di 422 famiglie".

"Un atto vigliacco, che ci lascia basiti", accusano il capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli e il consigliere Fausto Merlotti. Fra i Dem, la consigliera delegata della Città Metropolitana Letizia Perini e gli assessori di Palazzo Vecchio Federico Gianassi e Benedetta Albanese erano ieri davanti ai cancelli. Durissima la sinistra radicale. "Lo sblocco dei licenziamenti sta favorendo speculatori senza scrupoli", accusa Potere al Popolo. "Gravissimo e inaccettabile chiudere un’azienda con una mail", lamenta il gruppo consiliare fiorentino di Sinistra Progetto Comune. Forti critiche anche dal centrodestra: "Siamo stufi di questi predoni stranieri che sfruttano il nostro territorio e poi, senza alcun preavviso, se ne vanno mettendo a rischio il futuro di centinaia di famiglie", afferma Francesco Torselli, capogruppo FdI in Consiglio regionale. "È necessario un impegno unitario delle amministrazioni e della politica tutta a sostegno di questi lavoratori", dicono i consiglieri metropolitani della Lega. "Una notizia terribile, inaccettabile, che strangola Campi Bisenzio e tutta l’area metropolitana", spiega Forza Italia. In una nota Giorgio Gargiulo, presidente di Anpit Firenze, associazione nazionale di industria e terziario, afferma: "Siamo critici sulle modalità con le quali si è consumato il licenziamento lontano dalla nostra cultura del lavoro".