Roma, 23 maggio 2021 - I vaccini di Pfizer/BioNTech e AstraZeneca contro il Covid-19 sono "molto efficaci" contro la variante indiana dopo la somministrazione della seconda dose. E' quanto risulta da uno studio di Publich Health England, dopo che la mutazione del Covid ha destato proccupazioni in Gran Bretagna. Nei quartieri occidentali di Londra, infatti, sono iniziati test a tappeto dopo l'aumento dei casi collegati alla mutazione Oltremanica (3.424 contagi nell'ultima settimana, duemila in più della settimana scorsa). Oggi lo studio britannico dimostra l'efficacia dei sieri dopo la seconda inaculazione, mentre un'unica dose fornisce un livello di protezione contro le infezioni sintomatiche pari al 33% nel caso della variante indiana, un'efficacia inferiore a quella del 50% registrata contro la variante inglese.
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Nel dettaglio, l'efficacia del vaccino Pfizer, dopo due dosi, è pari all'88% nel prevenire infezioni sintomatiche della variante indiana e al 93% nel prevenire infezioni sintomatiche della variante inglese. Nel caso di AstraZeneca, invece, l'efficacia scende rispettivamente al 60% e al 66%. Una differenza, si legge nello studio, che potrebbe essere spiegata con il maggiore tempo impiegato da questo vaccino per raggiungere la massima efficacia e dall'approvazione successiva a quella del farmaco di Pfizer, le cui seconde dosi sono state inoculate prima.
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Il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha dichiarato quindi che i risultati dello studio lo rendono "sempre più fiducioso" che il governo possa avviare, come previsto, il 21 giugno la Fase 4 della rimozione delle restrizioni, ovvero il ritorno quasi completo alla normalità. "I dati - ha dichiarato Hancock - mostrano che la somministrazione di entrambe le dosi è assolutamente vitale".
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