Vaiolo delle scimme, Bassetti contro il governo: in Italia si naviga a vista

Gli Usa innalzano il livello di allerta, il virologo: "Il Covid non ci è bastato: le malattie infettive non sono una priorità". Ma il sottosegretario Costa: "Ad ora non ci sono elementi per parlare di emergenza"

Il direttore di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti

Il direttore di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti

Genova, 6 giugno 2022 - Sul vaiolo delle scimmie l'Italia dovrebbe cambiare marcia. Lo sostiene Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Mentre gli Stati Uniti innalzano il livello di allerta (da 1 a 2), "l'unica cosa che sanno dire al Ministero della Salute è nessun allarme. Pazzesco". Nella gestione dell'epidemia "vedo molta approssimazione", dice il virologo sentito dall'Adnkronos, secondo cui anche per il Coronavirus "si naviga a vista". "Hanno la coda di paglia per aver esagerato, questa è la verità", insiste. 

Secondo l'infettivologo - noto per le posizioni tutt'altro che allarmistiche - sulle malattie infettive, che dovrebbero "essere in cima alle priorità del governo", l'Italia è in ritardo. Serve "un piano preciso", soprattutto in vista dell'autunno quando è verosimile che saliranno i contagi Covid: "Ad oggi, nessun investimento del Pnrr ha una voce specifica. La lezione del Covid è stata dimenticata presto". Bassetti lancia anche un'altra stoccata: "Non si guarda come si dovrebbe ai problemi globali. Spero non per incompetenza, ma mi viene il dubbio". 

I numeri dell'epidemia di Coronavirus, stanno calando tutti, ricorda Bassetti, ma il governo dovrebbe "dare un segnale" e comunicare cosa intende fare ad ottobre. "Oggi avrebbe senso dire che questa estate le cose vanno meglio, raccomandiamo fortemente la mascherina per i fragili ma gli altri si godano l'estate. Sapendo però che a settembre-ottobre si dovrà fare una dose di vaccino anti- Covid di richiamo, facoltativa perché il 90% degli italiani ha tre dosi, per vivere bene l'autunno. Questo dovrebbe dire il ministro Speranza".

Raccoglie le sollecitazioni di Bassetti il collega Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), secondo cui per  battere sul tempo una nuova pandemia futura, "serve una rete di allerta efficiente e per farlo occorre che ci sia in ogni pronto soccorso del Paese uno specialista in malattie infettive che possa essere chiamato in caso di urgenze o per un consulto se c'è qualcosa di poco chiaro". Serve poi "potenziare la capacità dei laboratori diagnostici che abbiamo visto come sono determinati in una pandemia" e "assolutamente non smantellare i reparti di malattie infettive creati negli ospedali dove non c'erano". Attualmente "sul territorio non ci sono specialisti. E' qui che dobbiamo fare di più, immagino che l'appello di Bassetti volesse andare in questa direzione".

La replica del sottosegretario Costa

A Bassetti replica il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. "Ad oggi non ci sono elementi per parlare di emergenza. C'è una situazione che deve essere attenzionata. Attendiamo quelle che saranno le indicazioni scientifiche", ha detto parlando con i giornalisti a Catanzaro. "Abbiamo attivato - ha aggiunto il sottosegretario - la rete di sorveglianza a livello nazionale; a livello europeo c'è una piena condivisione dei dati e un monitoraggio. Credo che, anche qui, il Covid ci abbia insegnato come ci sia sempre bisogno di condividere insieme all'Ue".

Vaiolo delle scimmie, sale l'allerta negli Usa

Negli Stati Uniti l'allerta sui casi umani di vaiolo delle scimmie passa dal livello 1 a 2. Lo hanno deciso i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Il secondo livello prevede "di mettere in pratica precauzioni più avanzate". Secondo gli esperti americani, "il rischio per la popolazione è basso, ma in caso di sintomi sospetti, come le eruzioni cutanee, è necessario consultare immediatamente un medico anche se non c'è febbre". Alla data del 5 giugno, i casi confermati a livello globale, ricordano i Cdc, sono 911 in 29 Paesi. Negli Stati Uniti sono 24.