Zona gialla: la Lombardia rischia? Ecco cosa può cambiare e da quando

I dati Agenas sui tassi di occupazione dei posti letto. Il coordinatore delle terapie intensive Pesenti: numeri salgono, aiutateci con terze dosi

Milano - La Calabria con un piede in zona gialla, la Lombardia a forte rischio, se non in questa settimana la prossima, di superare le soglie, Veneto, Lazio e Liguria con le terapie intensive al limite del passaggio di colore e Val d'Aosta con i ricoveri ordinari ben oltre la soglia. E' la fotografia scattata dal rilevamento quotidiano dell'Agenas sui tassi di occupazione dei posti letto, aggiornato a ieri sera.

La regole della zona gialla
La regole della zona gialla

Zone Covid: la situazione di oggi

Questa la situazione delle regioni nella mappa delle Covid attuale:

zona bianca Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto; zona gialla Friuli Venezia Giulia e, da oggi lunedì 6 dicembre, la Provincia Autonoma di Bolzano

Le regioni in bilico

La Calabria, in particolare, sembra avviata verso il cambio di colore, avendo le terapie intensive al 10%, proprio sulla soglia di rischio, e i ricoveri ordinari al 15%, anche qui al limite. Superare questi due parametri (oltre all'incidenza sopra 50, gia' superata ampiamente) porta automaticamente alla zona gialla. Vicina ai limiti anche la Lombardia, con il 14% di reparti ordinari e l'8% di rianimazioni occupate da malati Covid. Il Veneto ha superato il limite delle intensive con il 12%, mentre è ancora indietro con i ricoveri ordinari, al 10%. Rianimazioni al limite del 10% anche in Liguria (dove anche i ricoveri ordinari sono al 10%) e nel Lazio (con i ricoveri all'11%). A sforare il limite dei ricoveri ordinari è la Val d'Aosta, al 21%, ma con le terapie intensive ferme al 3%. A livello nazionale il tasso di occupazione dei reparti ordinari e' al 10% (+1% ieri), quello delle terapie intensive all'8% (stabile).

I dati della Lombardia

In Lombardia ieri con 121.463 tamponi eseguiti, era di 2.628 il numero di nuovi positivi al Coronavirus registrati, con una percentuale stabile al 2,1%. In aumento invece i ricoveri: 124 in terapia intensiva (tre più di ieri) e 955 negli altri reparti (+31). Otto i decessi che portano il totale da inizio pandemia a 34.455. Per quanto riguarda le province, a Milano segnalati 757 contagi, 376 a Varese, 377 a Brescia, 286 a Monza, 193 a Bergamo, 121 a Como, 90 a Mantova, 73 a Cremona, 67 a Lecco, 49 a Lodi e Sondrio. A destare maggiore apprensione è il fronte ospedaliero, in particolare quello legato ai casi più gravi. 

Terapie intensive, Pesenti: "Aiutateci con terza dose"

In Lombardia, in merito a terapie intensive e aumento dei letti occupati da pazienti Covid, "c'è una situazione a cui bisogna rispondere. Se siamo preoccupati? Il futuro non cambia se ci preoccupiamo o no. Più che preoccuparci dobbiamo occuparci del problema. Il numero di ricoverati nelle terapie intensive della regione sta salendo a una velocità più o meno costante. Rispetto alle precedenti ondate questa risalita è più lenta. Da intensivista penso che ad oggi la cosa più importante sia la terza dose di vaccino anti-Covid. Su questo mi sento di dire alle persone: aiutateci. Invito tutti quelli che possono, chi si avvicina ai 5 mesi trascorsi dalla seconda dose, a prenotarla. La terza dose la dobbiamo fare più in fretta possibile". Sono le parole di Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano.  Da coordinatore delle terapie intensive nell'Unità di crisi della Regione Lombardia per l'emergenza coronavirus, ha alle spalle l'esperienza delle precedenti ondate Covid. Oggi i numeri dell'epidemia sono tornati a salire e la Lombardia, come altre regioni, deve tornare a misurarsi con il rischio zona gialla in un orizzonte temporale breve. Nelle terapie intensive della regione, in questo momento "tutti i giorni il bilancio cresce di 5-7 letti in più occupati da casi Covid - ha detto Pesenti all'Adnkronos Salute - Vediamo quando smette questo aumento. Non so dire quando succederà, non riesco a prevederlo". 

Il punto sul Lazio

"Se il Lazio va in giallo, va in giallo tutta l'Italia dal momento che noi abbiamo l'Rt più basso di quello nazionale. A noi non spaventa la zona gialla ma, al momento, da qui alle prossime due settimane non ci sono segnali in tal senso. Anzi, stiamo lavorando affinché venga confermato questo rallentamento della velocità di trasmissione e credo che i dati su questo ci conforteranno, come anche i dati del prossimo Rt" ha precisato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, a margine della presentazione a Roma della nuova dashboard per la sorveglianza Covid- 19 nel Lazio e della campagna di comunicazione per la vaccinazione pediatrica in collaborazione con l'ospedale pediatrico Bambino Gesù.  ''Se la velocità di vaccinazione continua così, se le regole vengono rispettate possiamo presumibilmente dire che da qui a Natale non ci saranno cambi di zona", ha aggiunto.