Padova Ascoli 1-2. Rosseti, che delizia

L'analisi. Il gol del giocatore col numero 10 è pesantissimo

Padova Ascoli, Rosseti esulta dopo il gol (Foto LaPresse)

Padova Ascoli, Rosseti esulta dopo il gol (Foto LaPresse)

Padova, 2 aprile 2019 - Trovatelo voi un aggettivo per la vittoria di stasera, noi non ci riusciamo. Cadremmo nel banale. E allora pensiamo “all’arrosto”. Ascoli 36, Livorno 30, Ascoli 29 partite, Livorno 29 partite. Ascoli decimo, Livorno quindicesimo, l’ultimo posto che costerebbe i playout. Ecco, è questa la fantastica, meravigliosa, devastante (nel senso positivo del termine), esaltante, importante notizia della serata: con questa classifica i bianconeri possono addirittura andare a letto pensando di essere il punto a metà strada tra la porta dei playoff e quella degli spareggi salvezza. Una specie di utopia dopo il tragico pomeriggio di Lecce, una realtà poco immaginabile dopo l’ennesima rimonta subita sabato scorso contro il Benevento. Ed è bello vedere che in copertina, stasera, torni ad esserci un giocatore che troppe volte, in troppi (e anche noi, perché il nostro lavoro prevede anche di riconoscere gli errori di valutazione) avevamo etichettato come inadatto o non idoneo per il campionato di serie B. Signori, i gol che sta segnando quest’anno Lorenzo Rosseti sono gol da attaccante vero. E a dir la verità anche i gol che non segna per merito del portiere. Sono tutti di diversa fattura. Sono gol pesanti, sempre. E’ la statistica a dirlo: se Rosseti fa gol, l’Ascoli fa punti. Di più: se Rosseti fa gol in trasferta, l’Ascoli vince quasi sempre. A lui, gli ascolani (noi per primi) dobbiamo tributare un applauso. Perché ha saputo non abbattersi quando tutto il mondo gli remava contro, sfortuna compresa. E l’applauso, stasera, lo facciamo anche a Valentini, per il liderismo con cui ha diretto la squadra senza Brosco, Troiano ed Ardemagni in campo. Lo facciamo anche a Ninkovic, perché un rigore così lo segni solo se hai “huevos” (per dirla alla Simeone). E lo facciamo a Vivarini, perché se Frattesi fosse stato più lesto, avrebbe finalmente spazzato via anche i fantasmi del non saper chiudere le partite in cui il suo Ascoli è in vantaggio. Un Ascoli perfetto. Anche nell’errore. Anche nella sofferenza (poca, a dir la verità). A metà strada tra playoff e playout. Vieni, Pescara, vieni al Del Duca domenica.