"Allerta maremoto, c’era un piano"

I comuni di Grottammare e Cupra coinvolti: "Per fortuna tutto rientrato. Utile a verificare i tempi di reazione"

"Allerta maremoto, c’era un piano"

"Allerta maremoto, c’era un piano"

E’ stata una notte difficile per gli amministratori dei comuni costieri a seguito dell’allarme ’rosso watch’ diramato dalla Protezione Civile nazionale per il rischio maremoto conseguenza del disastroso terremoto che ha colpito la Turchia. L’allarme era stato diffuso sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (Cat) dell’Ingv. Il Dipartimento della Protezione Civile aveva diramato nella notte un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 2.17. I primi ad attivarsi sono stati i sindaci di Cupra Marittima, Alessio Piersimoni e il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini. Il primo allarme della Protezione civile c’è stato alle 2,26 e il secondo alle 3,39 da parte della Prefettura che ha chiamato i sindaci costieri. "Alle 5,30 – ricostruisce Piergallini – si è svolta la prima riunione del Coc (Centro Operativo Comunale) con un successivo aggiornamento alle 6,15, dopo aver monitorato la situazione. Eravamo pronti ad adottare il piano che prevedeva la zona rossa dalla costa alla statale Adriatica con l’evacuazione dei residenti, la chiusura delle scuole, il blocco della circolazione veicolare sulla Nazionale. Abbiamo passato la notte a monitorare la situazione".

Alla fine, per fortuna è arrivata la comunicazione del termine di allerta rosso che ha, di fatto, stoppato lo stato di emergenza senza necessità di adottare provvedimenti straordinari. "Nel male è andata bene – aggiunge Piergallini – poiché è stata l’occasione per verificare i tempi di reazione della macchina dell’emergenza in caso di calamità e devo dire che ha funzionato perfettamente. In meno di 45 minuti eravamo pronti ad agire". Soddisfatto anche Bruno Talamonti, responsabile del gruppo di Protezione civile comunale. "Alle 6,20 è rientrato l’allarme rosso ma già tutto era pronto a far scattare l’evacuazione, con agenti di polizia locale, personale della Protezione Civile e operai del Comune. Pronto anche il testo per la fonica da far veicolare lungo le vie cittadine con la macchina". Altrettanto pronti a Cupra Marittima dove il sindaco Piersimoni ha subito attivato il Coc con il comandante della polizia locale ed ha attivato gli operi del comune ai quali ha fatto subito chiudere il lungomare ed i sottopassi ferroviari. "Il ridimensionamento dell’allarme che seguivamo attraverso i mezzi di comunicazione interni – ha affermato Piersimoni – ha evitato di far scattare la chiusura delle scuole".

Marcello Iezzi