Amianto alla palestra Ascoli, in classe con la mascherina

Studenti preoccupati al Licini, ma Angelini spiega: "Allarmismi inutili, la massima precauzione che si può adottare è tenere chiuse le finestre "

Claudio Angelini, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5

Claudio Angelini, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5

Ascoli, 6 febbraio 2020 - C’è chi ieri mattina si è presentato con la mascherina (quelle antivirus) e chi, invece, a scuola non ci è andato per niente. E non ci tornerà prima che i lavori di rimozione dell’amianto dalla palestra di atletica pesante ‘Marucci’ non saranno terminati. E’ un po’ questo il clima che si respira all’artistico ‘Licini’, il liceo che si trova a 400 metri dalla struttura sportiva sulla cui copertura si sta procedendo con la bonifica del cemento amianto. Tutto è partito da una circolare interna alla scuola con la quale è stato comunicato a studenti e docenti dell’inizio dei lavori di bonifica da ieri, invitandoli, a titolo precauzionale, a tenere chiuse tutte le porte e le finestre dalle 8 alle 17, fino al 17 febbraio. Una comunicazione dovuta, ma che però – come spiega il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5, Claudio Angelini – non deve dar luogo ad alcun allarmismo ingiustificato.

«Secondo la normativa vigente – spiega Angelini – la ditta incaricata della rimozione dell’amianto deve avvisare la popolazione vicina, e dunque visto che in questo caso c’è una scuola anche quella studentesca, che iniziano i lavori. E la massima precauzione che si può adottare è quella di tenere chiuse le finestre. La dirigente scolastica non ha fatto altro che recepire questa indicazione ed ha diffuso la circolare. Mettersi la mascherina non serve, non c’è alcun pericolo. Lunedì – continua il direttore del Sisp – i tecnici della Dipartimento di prevenzione si sono recati sul posto per verificare che tutto fosse in regola, e lo è. La rimozione dell’amianto eseguita secondo i criteri stabiliti dalla normativa non crea problemi alla salute pubblica. La bonifica segue determinate procedure codificate che la ditta è specializzata nel farle. Per la scuola, dunque, non ci sono problemi. Non devono, dunque, esserci inutili allarmismi, o preoccupazioni. Nemmeno quando i lavori saranno terminati, perché per il riutilizzo della palestra chiederemo la certificazione necessaria per la restituzione degli ambienti".

«Anche il piano di lavoro – dice ancora Angelini – risponde alla normativa, è stato attentamente esaminato e per noi è tutto in regola. Ci sono tre tipologie di interventi di bonifica: il confinamento, l’incapsulamento e la rimozione. Quest’ultimo è l’intervento definitivo e se si fosse deciso di non togliere la copertura, a lungo andare avrebbe creato più problemi. Il procedimento prevede la rimozione delle lastre, si impacchettano, si sigillano e si smaltiscono in una discarica controllata".