Ascoli, aggrediti Parlati e Venditti

Sabato notte di tensione per i due giocatori reduci dalla trasferta di Venezia. La società: "Indignazione, sconcerto e disprezzo"

Parlati, uno dei giocatori aggrediti, in azione contro il Foggia (Foto LaPresse)

Parlati, uno dei giocatori aggrediti, in azione contro il Foggia (Foto LaPresse)

Ascoli, 11 marzo 2018 - Samuele Parlati e Vincenzo Venditti aggrediti in pieno centro. Attimi di paura per i due giocatori dell’Ascoli, al rientro dalla trasferta di Venezia, dove il Picchio ha rimediato la terza sconfitta consecutiva.

Circa dieci ragazzi, con il volto coperto da sciarpe bianconere, li hanno visti e sono volate parole grosse.

Il primo ad essere stato aggredito è stato il centrocampista Parlati che ha ricevuto un pugno che ha schivato finendo a terra insieme al suo aggressore. In suo aiuto è giunto Venditti che è stato a sua volta colpito con uno schiaffo. In questa stagione Venditti non ha mai giocato, Parlati ha collezionato quattro presenze.

IL COMUNICATO DEL CLUB. Sul sito ufficiale, l'Ascoli Picchio ha condannato l'episodio: "Questa notte, al rientro della squadra ad Ascoli dalla trasferta di Venezia, si è verificato un gravissimo episodio che ha visto coinvolti due calciatori bianconeri: Vincenzo Venditti e Samuele Parlati. I due giocatori sono stati aggrediti fisicamente da una decina di individui con volto coperto da sciarpe che li hanno attesi sulla via di casa. Gli aggressori, dopo momenti molto concitati, hanno minacciato di dare seguito alla violenza su altri tesserati. Indignazione, sconcerto e disprezzo sono stati i primi sentimenti che hanno pervaso la società tutta nel momento in cui ha appreso del gravissimo episodio - si legge nella nota -. Il club bianconero, come più volte dichiarato e dimostrato, accetta ogni forma civile di critica, giustificabile quando si occupa l'ultimo posto in classifica, ma non tollera, non ha mai tollerato e mai tollererà ogni violenza, che condanna con forza e intransigenza. Da mesi il club deve fare i conti con un clima intimidatorio e di minacce, più volte segnalato alle autorità e che stanotte è culminato nella violenza fisica. Un clima alimentato ed esasperato dai numerosi commenti sui social network che si susseguono da mesi e che hanno contribuito a fomentare questo stato di violenza". 

"La società, che si auspica che tale episodio resti isolato e circoscritto, ha sporto denuncia contro ignoti e perseguirà legalmente anche gli autori di post intimidatori sul web che istigano alla violenza. L'increscioso fatto non ha nulla a che fare con lo sport, non rappresenta l'Ascoli e la città di Ascoli Piceno e finisce per apporre una macchia indelebile su quanti, in maniera civile ed educata, hanno manifestato e manifestano il proprio malcontento per l'andamento del campionato della squadra. Aggredire i componenti dell'Ascoli Picchio equivale a colpire l'intera società, che, pur sentendosi ferita dal vile gesto, crede fermamante nel raggiungimento della salvezza della categoria e attraverso ogni suo interprete farà di tutto per ottenerla". 

Questo il commento del presidente Bellini appena ha appreso la notizia: "Sono molto amareggiato da quanto successo, si tratta di un episodio che con lo sport non ha nulla a che fare e che mina la tranquillità e la concentrazione della squadra distruggendone lo spirito. Già da mesi il gruppo deve fare i conti con un clima sfavorevole che non aiuta al raggiungimento della salvezza. Saremo vicini come sempre ai nostri giocatori, crediamo in loro e non cambieremo mai la nostra opinione su di essi, li tuteleremo in ogni modo".

IL COMMENTO Ascoli Picchio, via la calcolatrice 

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