DI GAETANO
Cronaca

"Caro Boeri, un piano per un territorio ferito"

Lettera della sezione ascolana di Italia Nostra all’archistar: "Combattiamo per la rivitalizzazione ecosostenibile e responsabile delle aree del sisma"

di Gaetano

Rinaldi*

Chiarissimo professor Boeri, siamo profondamente convinti che la sensibilità da lei sempre mostrata per gli interventi urbanistici e architettonici rispettosi dei contesti ambientali, paesaggistici e della qualità della vita, e il proposito che occorra ’accettare la sfida di andare a ripopolare i borghi e i centri storici in stato di abbandono’, consentiranno l’elaborazione di un piano volto alla rivitalizzazione ecosostenibile e responsabile di un territorio di indiscusso valore che, tra l’altro, rientra nei confini di due Parchi nazionali. La sezione Italia Nostra di Ascoli da sempre ha dedicato una particolare attenzione alle problematiche di questo territorio cercando di segnalare l’urgenza di tutelare l’integrità delle emergenze che ne esaltano la memoria storica.

Tra queste si distingue, o forse è meglio dire si distingueva, la presenza di un numero straordinario di chiese, ricche di un apparato pittorico e di affreschi realizzati tra il 1400 e il 1600 da artisti vaganti nell’area del centro Italia. Purtroppo gran parte di queste memorie sono state cancellate dalla furia degli eventi sismici. Fortunatamente è stato messo in sicurezza, prima che avvenisse l’irreparabile, il Tempietto ottagonale dedicato alla Madonna del Sole di Capodacqua, frazione di Arquata, probabilmente l’edificio con l’apparato pittorico di più elevato valore della zona. Un’altra chiesetta che ha superato indenne la furia del terremoto è quella di Vitavello, ai margini del territorio di Arquata. Questa chiesa rurale, dedicata all’Arcangelo Michele, era stata adottata dalla Sezione prima del terremoto: con le limitate offerte raccolte furono consolidati alle pareti i preziosi affreschi che nobilitano l’edificio, così quando ci furono le scosse gli affreschi si salvarono. In seguito, la chiesa fu messa in sicurezza e quindi non andò distrutta. Riteniamo che nella redazione dei Piani si debba tener conto di queste emergenze che rappresentano la memoria viva e vitale di zone che, purtroppo, già prima del verificarsi degli eventi sismici avevano subito, come tutte le aree interne e montane del nostro amato Paese, un processo irreversibile di spopolamento, deprivazione demografica, economica e sociale. Va tenuto presente, a riguardo, che questo fenomeno si è prodotto dopo l’unificazione del nostro Paese, quando venne realizzata la linea ferroviaria adriatica, determinando un progressivo scivolamento delle attività, della popolazione, degli insediamenti verso le aree pianeggianti e lungo le coste. Anche nella zona del Piceno si è verificato un fenomeno analogo. Così, mentre San Benedetto e Porto d’Ascoli nel 1861 avevano una popolazione di 6000 abitanti, ora ne hanno oltre 50mila, cui vanno aggiunti le seconde e terze case; la parte interna e montana, da Acquasanta ad Arquata, aveva circa 15mila abitanti, ora ridotti a meno di 4000.

È evidente l’esigenza di porre termine a questo processo e per questo la Sezione ha inviato una nota alle autorità e agli enti competenti per segnalare quali, a nostro parere, dovrebbero essere gli obiettivi da conseguire nell’attività di ricostruzione di queste aree. Inoltre, da tempo la Sezione sta proponendo , per favorire la valorizzazione sistemica delle aree colpite dal terremoto, l’effettuazione degli studi di fattibilità per la realizzazione di Sette distretti delle risorse culturali o Testimonianze di civiltà del territorio. Già nella precedente legislatura alcuni deputati sensibili al tema presentarono in Parlamento una proposta di legge, da noi elaborata, che prevedeva l’effettuazione degli studi di fattibilità: purtroppo non è stata discussa e quindi mai approvata. Riteniamo che il piano che lei elaborerà e l’eventuale approvazione in Parlamento della proposta di legge possano porsi come un esempio virtuoso di cosa occorre fare per fornire una risposta intelligente al problema di uno sviluppo equilibrato, diffuso, responsabile del nostro Paese".

*Presidente sezione Italia Nostra di Ascoli