C’è il MayDay Festival Invasione di musica

Si parte oggi in centro storico con un ricco cartellone di eventi. Aperto anche il vinily market. e food truck con ’I Pozzacci’

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Torna in centro storico e in piazza Matteotti a Sant’Elpidio a Mare, il MayDay Festival, kermesse di tre giorni fra musica elettronica pop, cantautori indie, mostre e food. Si comincia stasera, alle ore 18, in Piazza Gramsci col concerto dei partecipanti ai corsi musicali curati da Michele Sperandio per il Cag Wonder. In serata, un vero evento del Festival: ‘Sequenze e frequenze’ con una lin up dedicata all’esplorazione dei suoni elettronici, in collaborazione con il Museo del Synth marchigiano. L’evento si compone di tre live: quello elettroacustico di Hainbach (Berlino), il ‘The post piano session con Davide ‘Boosta Dileo (dei Subsonica) e il live audio video di Macchine Nostre cui seguirà una jam session. Extra MayDay, nei tre giorni sarà possibile visitare una mostra fotografica ‘Sequenze e frequenze’ di 8 giovani artisti provenienti da tutta Italia e curata da Anita Capparuccia (GamLab). Ci sarà anche il Vinyl Market. Domani e domenica, presso Messervino, dalle 19, proiezione del docufilm ‘Nico’. In serata, il festival torna alle sue origini con la vocazione dell’indie nazionale, i concerti di giovanissimi cantautori: Santachiara e la italo palestinese Laila Al Habash (impazza su Spotify). Chiuderanno la serata tre dj della crew Jakd, captanata da Jacopo Galletta. Per la chiusura del MayDay sul palco di Piazza Matteotti, sale Giorgio Poi, con l’opening affidato a Leonardo Fontanot. Grande l’attesa per Poi, cantautore, polistrumentista d’eccezione, con alle spalle una incessante attività dal vivo che, al momento, è una delle figure più interessanti e seguite dal pubblico della scena indie nazionale. In piazza Matteotti saranno presenti food truck a cura del pub ‘I Pozzacci’. Per informazioni e prevendite per assistere ai concerti, sono a disposizione l’Amat e le biglietterie del circuito Vivaticket e dalle 19, anche la biglietteria del teatro ‘Cicconi’.

Marisa Colibazzi