Coronavirus Ascoli, positivi marito e moglie bengalesi

Sono atterrati da Dacca a Roma lo scorso 17 giugno, in isolamento solo da martedì. Angelini: "Stiamo ricostruendo i contatti"

Claudio Angelini

Claudio Angelini

Ascoli, 9 luglio 2020 - Covid free da 25 giorni e senza nuovi contagi da ben 53, la provincia di Ascoli ripiomba, suo malgrado, nell’incubo Coronavirus. Al momento, secondo gli ultimi tamponi processati, sono due le persone positive al Sars-Cov-2 nel Piceno, ma si teme un focolaio. Si tratta di una coppia, marito e moglie, del Bangladesh, rientrata in Italia il 17 giugno scorso con un volo proveniente da Dacca atterrato a Roma. I coniugi, entrambi asintomatici e in isolamento domiciliare controllato dal giorno dell’esito del tampone ricevuto martedì dal Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5, abitano in un appartamento che si trova nel centro di San Benedetto, dove sono tornati la sera dello stesso 17 giugno. Il marito vive già da qualche anno in riviera e si era recato nel suo Paese d’origine per prendere la moglie e portarla in Italia. Oltre a loro due è stato sottoposto al test anche un altro connazionale che si trovava sullo stesso volo e che vive a Porto D’Ascoli, ma il risultato è stato negativo. Tutti e tre sono stati segnalati all’Area vasta 5 dall’Asur nella giornata di lunedì (dopo che è scattato l’allarme negli aeroporti a causa di passeggeri positivi provenienti dal Paese asiatico che ha costretto il Ministro della salute Roberto Speranza a bloccare tutti i voli provenienti dal Bangladesh) e immediatamente sono stati sottoposti a tampone. In queste ore il Sisp, diretto da Claudio Angelini, sta risalendo a tutti i contatti avuti dal coniugi e a qualcuna delle persone rintracciate è stato già fatto il tampone, il cui risultato si avrà a breve, ma l’indagine epidemiologica risulta abbastanza complessa. Inoltre, benché i due positivi abbiano assicurato alle autorità sanitarie che una volta a San Benedetto non hanno più abbandonato la propria abitazione, qualche dubbio c’è soprattutto se si pensa che sono passati ben venti giorni tra l’arrivo in riviera e l’effettuazione del test. "Stiamo cercando di rintracciare i contatti – dice Angelini –, ma è complesso risalire a tutti, che comunque sono del Bangladesh. Il problema potrebbe essere rappresentato da un cluster al loro interno. Nello stesso volo, il Dacca-Roma atterrato a Fiumicino il 17 giugno scorso, c’erano altri otto passeggeri per i quali è arrivata la conferma della positività al Covid-19. I coniugi che vivono a San Benedetto ora sono in isolamento domiciliare nella loro abitazione, dove però sono tornati la sera del 17 giugno, dunque venti giorni fa, e noi la segnalazione l’abbiamo ricevuta il 6 luglio. Loro ci hanno detto che si sono subito messi in isolamento, ma non possiamo essere certi che ciò corrisponda al vero. Sono asintomatici, ma provengono da un Paese, il Bangladesh, dove la situazione, dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, è critica".